WWE, Roman Reigns non ha funzionato da face: Arn Anderson spiega il motivo

WWE, Roman Reigns non ha funzionato da face: Arn Anderson spiega il motivo

Roman Reigns è in WWE dal 2012 e da quando ha esordito nel main roster, parte della leggendaria stable dello Shield, ha conquistato un gran numero di cinture tra cui 3 WWE Championship e 2 Universal Championship, titolo quest’ultimo che detiene attualmente dal 30 agosto 2020 e che una settimana fa ha difeso con successo nel main event di WrestleMania 37 Night 2.

Nonostante sia un wrestler carismatico, dalla notevole presenza e tutt’altro che poco dotato sul ring, soltanto adesso Roman Reigns viene apprezzato per tutto il suo valore dal WWE Universe: nel lungo periodo trascorso come face di punta della compagnia, il wrestler samoano è stato infatti costantemente preso di mira dal pubblico che proprio non riusciva ad accettarlo come nuovo volto della federazione.

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Storia vecchia: il nuovo Roman Reigns, heel prepotente e arrogante che giustifica le sue vili azioni con la scusa di prendersi sulle spalle la sua famiglia di origine e l’intera WWE, funziona. E l’impressione è che la presenza al suo fianco di Paul Heyman sia decisamente più accessoria che utile. Il segnale che nel wrestling è più facile farsi odiare?

No, la lezione non è questa. Semmai si può dire che nella WWE di oggi è molto più difficile costruire un beniamino delle folle rispetto agli anni ’80: non bastano una vittoria dietro l’altra, anzi, proprio queste possono essere un problema che la compagnia del resto aveva già incontrato con John Cena. Ma da cui non sembra avere imparato molto.

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A spiegarlo meglio è Arn Anderson nel corso dell’ultima puntata del suo podcast, l’ARN Show: “Una delle cose che ho imparato da Vince è che non puoi spingere giù per la gola un face al pubblico, perché questo lo rigurgiterà. Stendere 5 heel a suon di spear non rende Roman più face. Lo rende un Dio, uno che non si sta guadagnando la sua posizione. Il pubblico lo sente e non gli piace.”

Il turn heel di Roman Reigns, avvenuto a Payback tra lo stupore di tutti, ha salvato la sua carriera. Il Tribal Chief è passato dall’essere “il wrestler più odiato dal pubblico dai tempi di Sgt. Slaughter e dell’Iraq” (così lo definì David Shoemaker di ESPN) a un campione giustamente fischiato per quello che mette in scena ma decisamente apprezzato.

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