Da quando ha completato il suo passaggio dai face agli heel, Apollo Crews è diventato un lottatore non solo temuto ma pure vincente. Il wrestler infatti è diventato campione Intercontinentale in quel di Wrestlemania 37 battendo Big E. Al di là di questo, la carriera di Apollo Crews sembra aver preso una piega decisamente migliore dal momento in cui la WWE ha scelto di passarlo dalla parte dei cattivi. E proprio il personaggio di Crews è la rappresentazione del fatto che in WWE sia meglio, per questioni di scrittura e motivazioni attoriali, interpretare la parte del cattivo.
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Da face, infatti, Crews non è mai stato davvero in grado di connettere la sua carriera con il piacere del pubblico. Acrobatico nonostante il fisico da big guy e spesso sorridente, difficilmente Crews riusciva a creare empatia con i fan WWE. Già l’anno scorso, durante la sua faida contro l’Hurt Business, ci fu un abbozzato tentativo di spostarlo dall’altra parte della barricata, in seguito annullato. Stavolta la WWE sembra però aver preso la direzione giusta, puntando su di lui come campione secondario e affiancandogli – come ogni heel che si rispetti – una sorta di “guardia del corpo” come il comandante Azeez.
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D’altro canto, però, il passaggio di Apollo Crews tra gli heel può essere considerato anche una sorta di fallimento per lui e per la WWE. Questo perché la federazione fa veramente fatica a costruire face che abbiano il carisma e la credibilità per poter ambire a palcoscenici esaltanti. Un problema atavico per la federazione che, infatti, al momento (a parte Bianca Belair) vede dominare soltanto campioni heel.