Rivoluzione Viola: come giocherà la Fiorentina di Gattuso?
La Fiorentina di Gattuso sarà realtà ufficialmente dal 1° luglio 2021, quando avrà inizio una stagione che la squadra di Rocco Commisso non potrà assolutamente sbagliare.
Dopo aver promesso un ritorno tra le grandi due estati fa, esaltando una piazza da tempo depressa, il proprietario del club viola è consapevole che il suo credito nei confronti della tifoseria si è quasi esaurito dopo due annate in cui la squadra ha finito per salvarsi a stento.
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Fiorentina a Gattuso, scatta la rivoluzione
Il numero uno della Fiorentina e Gattuso sembrano fatti per trovarsi e andare d’accordo: in comune non hanno soltanto le origini calabresi, ma anche un carattere forte e ambizioso che potrebbe portarli a fare l’uno le fortune dell’altro.
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Ringhio è il primo vero allenatore scelto da Commisso, che ereditò Montella dai Della Valle e poi lo sostituì con Beppe Iachini, soluzione d’emergenza capace di meritarsi la conferma sul campo ma mai completa fiducia, nonostante le parole al miele spese per lui dopo la salvezza ottenuta nel ritorno dopo il breve interregno di Prandelli.
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Chiaro che dopo due stagioni deludenti servirà una vera e propria scossa, e la speranza è che il nuovo allenatore riesca a darla già solo con la sua presenza, il suo carisma e il suo curriculum prima che il mercato abbia inizio.
Viola e Ringhio, rilanciarsi insieme
Con Gennaro Gattuso in panchina, infatti, i tifosi dovrebbero capire che Commisso non si tira indietro e potrebbero capirlo anche molti giocatori che al momento sembrano in partenza.
https://twitter.com/acffiorentina/status/1397201465861672976
È il caso ad esempio di Franck Ribery, che deluso dalla sua esperienza in riva all’Arno potrebbe vedere nel nuovo tecnico la possibilità di tornare a giocare almeno per le zone alte della classifica, e di un Dusan Vlahovic entrato prepotentemente nel mirino delle big a suon di gol ma che potrebbe decidere di consacrarsi ulteriormente come perno offensivo di un tecnico che ha dimostrato di saper esaltare le sue punte.
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Affidando la Fiorentina a Gattuso, infatti, Commisso la affida a un allenatore sulla cui immagine incide ancora molto quella del Ringhio giocatore, grintoso, combattivo e inesauribile.
Il Ringhio allenatore invece ha mantenuto queste caratteristiche ma le ha affiancate a idee tattiche chiare e precise in entrambe le fasi di gioco, quello che serve a un club che fino a oggi ha navigato a vista.
A Firenze #Gattuso ritroverà anche un testimone oculare dei suoi famosi raddoppi di marcatura. pic.twitter.com/kvpEJoTPvt
— Giuseppe Pastore (@gippu1) May 25, 2021
Fiorentina pronta a ringhiare con il 4-2-3-1
La Fiorentina di Gattuso giocherà con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1, comunque con una linea difensiva a quattro in discontinuità con le recenti guide tecniche e che necessiterà almeno di un terzino destro di livello e di un centrale se dovesse partire uno tra Pezzella e Milenkovic. Dragowski tra i pali è sicuro del posto così come Biraghi terzino sinistro.
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La mediana, a due o tre uomini, prevede sempre la stessa combinazione di caratteristiche: un mediano di rottura, un jolly abile in entrambe le fasi di gioco e un incursore.
A “fare lo Zielinski”, a Firenze, sarebbe uno tra Castrovilli e Bonaventura, mentre se il mediano sarà probabilmente Pulgar bisogna capire se Amrabat, investimento importante da parte del club nel gennaio 2020, abbia le caratteristiche richieste in fase di costruzione.
Se Vlahovic dovesse restare non ci sono dubbi sul fatto che sarà lui il centravanti della Fiorentina di Gattuso, mentre sulle fasce il club dovrà capire qual è il futuro di Ribery e Callejon – lo spagnolo potrebbe rilanciarsi con il nuovo tecnico – e trovare sul mercato due alternative valide e più futuribili.
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La strada per tornare tra le grandi per la Fiorentina è appena all’inizio, e certo passerà attraverso nuovi sforzi economici e un mercato che non concederà più errori. La prima pietra però è stata posta, e corrisponde al nome di Gennaro Gattuso, che in Viola si giocherà tutto e ha le qualità per vincere questa scommessa.
Al campo, come sempre, l’ultima parola.
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