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NXT ha rappresentato per anni il cosiddetto “altro lato” della WWE, il b-side, uno show quasi indy capace di sviluppare i talenti del futuro per il main roster e allo stesso tempo offrire al pubblico uno spettacolo diverso e appassionante.

Non si arresta il calo di ascolti per NXT

È stato anche per questo che quando la AEW ha annunciato l’inizio dell’attività, con la messa in onda di Dynamite al mercoledì sera, la WWE ha pensato di poter tenere testa all’aspirante rivale semplicemente con NXT: una vera e propria “guerra degli ascolti” del mercoledì che si è risolta con la schiacciante vittoria della compagnia di Jacksonville.

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Per ben 63 settimane su 75 Dynamite è risultato lo show più seguito, al punto che la WWE ha in qualche maniera accettato la sconfitta spostando NXT al martedì sera nel tentativo di ritrovare il pubblico perduto. Una mossa che però non sembra fino a oggi aver dato i suoi frutti. Anzi.

Dal 7 aprile 2021, data in cui si è conclusa la “Wednesday Night Wars”, NXT non ha mai registrato ascolti inferiori alla puntata andata in onda lo scorso martedì, quando di media sono stati appena 636.000 gli spettatori che hanno seguito lo show black & gold. Si tratta inoltre del quinto peggior risultato di tutto l’anno.

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Né il ritorno di Samoa Joe nelle vesti di co-GM né l’esordio della tanto pubblicizzata Diamond Mine sono riusciti a rialzare gli ascolti di uno show che in effetti ha perso leggermente mordente rispetto a quelli che possiamo definire “anni d’oro” ma che ancora è capace di regalare ottimo wrestling e un discreto intrattenimento.

Alla WWE capire cosa succede davvero a NXT per cercare di porre rimedio a un brand che fino a non molto tempo fa sembrava quasi sul punto di essere equiparato a RAW e SmackDown e che oggi rischia di finire nel dimenticatoio.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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