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Prosegue inarrestabile la crisi di Monday Night RAW, da più di vent’anni lo show di punta della WWE e senz’altro indicatore di come sia cambiata la percezione del pubblico generalista nei confronti del “prodotto wrestling”.

WWE, RAW ha registrato gli ascolti più bassi di sempre

Proprio così, perché al di là di una scrittura sempre più pigra da parte del creative team e di interpreti che per un motivo o per l’altro non riescono a replicare gli standard raggiunti dai campioni della “golden era”, è difficile spiegare soltanto con questo il costante calo di ascolti di RAW.

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La puntata di lunedì 5 luglio ha segnato un triste record nella storia ultradecennale del main show WWE, registrando infatti appena 1.472 milioni di telespettatori di media e registrando nuovamente una perdita consistente nella fascia demografica di riferimento 18-49 anni.

La puntata ha superato il record di 1.526 milioni del RAW andato in onda il 14 dicembre 2020, che ai tempi aveva fatto scalpore ma che alla luce dei numeri di oggi era soltanto il segnale evidente di una crisi da cui la WWE dovrà dimostrarsi brava a uscire.

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Il wrestling stesso, senza l’importante vetrina garantita dallo show rosso, rischia di doversi definitivamente ridimensionare dopo che già era diventato evidente che i fasti della Attitude Era non sarebbe più stati raggiunti.

Detto che un calo del genere è da attribuire senz’altro a una perdita d’interesse per il prodotto, bisogna anche dire che questa è arrivata anche a causa di show sempre meno entusiasmanti, storyline sempre meno coerenti e più in generale la mancanza nella cura dei dettagli e nella costruzione delle superstar che ai tempi aveva fatto la differenza in favore della WWE.

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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