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Aleister Black, oggi noto in AEW come Malakai Black, rischia di essere considerato a lungo uno dei più grandi rimpianti della WWE. Apprezzato dai fan, abile sul ring ed estremamente creativo, il wrestler olandese sembrava avere tutto per imporsi anche nella compagnia di wrestling più famosa del mondo.

WWE, Aleister Black doveva sconfiggere Brock Lesnar

Qualcosa però evidentemente non ha funzionato, tanto che come accaduto nel caso di Buddy Murphy e Andrade El Idolo anche Black è passato dall’essere in rampa di lancio, nella ristretta lista delle superstar su cui Paul Heyman avrebbe dovuto ricostruire RAW, a vagare nel nulla per mesi dopo l’allontanamento del Mad Genius dal team creativo.

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C’è di più: secondo Dave Meltzer del Wrestling Observer, insider più che autorevole e che raramente si espone senza essere certo di quello che dice, Aleister Black doveva essere la stella emergente che avrebbe messo fine al lungo regno dell’allora apparentemente imbattibile Brock Lesnar.

Per alcune settimane questo doveva essere il piano della WWE per WrestleMania 36, Black vincitore della Royal Rumble e successivamente campione nel Grandest Stage of Them All, uno shock che lo avrebbe consacrato definitivamente agli occhi del pubblico. Un piano che però è presto tramontato.

WWE, cambio di nome per tre superstar

Al suo posto la WWE ha scelto Drew McIntyre, e nella Rumble che avrebbe dovuto vincere Black è entrato con il numero 28, restando sul ring cinque minuti senza eliminare nessuno e finendo con l’essere scaraventato fuori da Seth Rollins. A nulla è valsa la vittoria a WrestleMania 36 contro il futuro “All Mighty Champion” Bobby Lashley: un match anonimo, con un finale anonimo e i successivi mesi lontani dagli show.

Meltzer ha ribadito più volte quali fossero i piani originali che riguardavano Aleister Black, per cui a questo punto non possiamo che prendere atto di come siano andate le cose e immaginare quanto sarebbero state differenti se la WWE avesse seguito il disegno tracciato inizialmente.

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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