Clarissa Capone chi è: la zarina della droga a Roma

Clarissa Capone chi è: la zarina della droga a Roma
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Clarissa Capone scoperchia un vaso di Pandora che gli inquirenti seguivano da tempo. La Zarina della droga è ora stata arrestata e le intercettazioni svelano particolari terrificanti del traffico di droga nella Roma Bene.  

Due anni di lavoro insieme a Danny Beccaria, il trentaduenne romano che da tempo detiene il racket dell’importazione e smercio di droga di nuova tipologia nella Roma delle più alte classi sociali.

Questa la vita di Clarissa Capone, trentenne romana, ufficialmente disoccupata ma impiegata dal boss della droga dello stupro Beccaria come tuttofare all’interno dell’industria che parte dall’Olanda. 

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Clarissa Capone: la Zarina della droga

Arrestata dagli inquirenti nelle ultime ore, Clarissa Capone ha offerto agli inquirenti uno sguardo approfondito sul mondo sotterraneo che si estende in tutta la Roma Bene e che ha coinvolto 39 persone in arresti e 24 nuovi indagati, in un giro di nuove droghe provenienti dall’Olanda. 

Prima il dark Web, poi le chat criptate e le spedizioni attraverso inconsapevoli riders di Glovo: la catena era molto semplice, partiva dall’Olanda – luogo prediletto per la creazione di queste nuove droghe sintetiche – e giungeva fino alla capitale, dove il “Gruppo di Danny” e un’altra non specificata organizzazione si dividevano le zone di influenza scambiandosi anche il prodotto. 

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“Va bene, c’ho quasi ventimila euro…ma sono tutti soldi che ho fatto con la droga…eh cioè sono tutti soldi sporchi.”

Questa una delle tante frasi che hanno incriminato Clarissa Capone durante le intercettazioni portate avanti dagli inquirenti in inconsapevoli chiamate ad amici e colleghi. Clarissa Capone si dilettava nello smercio di droghe come il ghb (droga dello stupro), il Mefedrone, lo Shaboo e altre droghe talmente nuove da non far parte dell’elenco delle sostanze pericolose e proibite dal ministero della salute. 

fonte immagine: profilo Twitter @Repubblica

L’iter e il diplomatico 

Un vortice da cui non sembra esserci possibilità di uscita: dopo la morte del diplomatico brasiliano Alexandre Siqueira Gonçalves, occorsa nell’aprile 2020 a seguito di un malfunzionamento della sostanza stupefacente durante un festino a base di droga e bondage, moltissimi sono stati i casi di richiesta di intervento delle forze dell’ordine o di crisi psicotiche segnalate alle autorità sanitarie. 

C’è ad esempio questa segnalazione del dicembre 2019: 

“Mi serve un’ambulanza, c’è un ragazzo che ha una crisi psicotica e sta facendo un casino terrificante, corre per tutto il bed and breakfast. Ho paura che si butta dalla finestra.”

Un iter che ha portato gli inquirenti a restringere sempre di più il cerchio delle indagini, fino ad approdare a Clarissa Capone e Danny Beccaria, i due affiliati che gestivano un racket da 5 milioni di euro in cui erano coinvolte persone di qualsiasi estrazione sociale. 

Il “politico” e la Rivelli 

Tra i clienti di Clarissa Capone infatti, non soltanto professionisti importanti, VIP e giornalisti, ma anche politici ed esponenti della chiesa. 

In un’intercettazione Beccaria e la Capone discutono proprio di questi due clienti: “Er politico, dice che je servivi” e ancora “Mo’ m’ha scritto un prete. Er prete è uno che me dà una cifra de sordi pe’ ditte.” 

Del prete non si sa molto, mentre del politico – del quale il nome è rimasto sconosciuto – si sa da Clarissa Capone che è del Lungotevere e vive davanti alla Cassazione. 

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Ancora un vigile urbano di Roma al telefono con Beccaria: “Cioè pe’ ‘n’attimo sembra come che sta arrivando la morte, invece poi vie’ il paradiso…”

Un vero e proprio terremoto, che tra gli arrestati non ha risparmiato VIP come Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti e accusata di aver fatto parte di questo racket accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti che venivano spedite anche a suo figlio a Londra. 

Lei si è detta inconsapevole del tutto, e che il prodotto veniva utilizzato unicamente per lavare l’argenteria. Ma gli inquirenti paiono voler andare a fondo anche per scoprire che tipo di ruolo potesse avere la donna. 

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