Joker: trama, significato, come finisce e curiosità

Joker: trama, significato, come finisce e curiosità
Warner Bros

Joker è un film del 2019 diretto da Todd Phillips. Una pellicola con protagonista Joaquin Phoenix, che propone una origin story del celebre personaggio dei fumetti DC Comics.

Scopriamo qualcosa in più su Joker, film che affronta il famoso villain di Batman da una differente prospettiva. Una critica sociale mista all’analisi di un profilo psichiatrico disturbato. Vincitore del Leone d’Oro a Venezia e di due premi Oscar, compreso quello per il miglior attore a Joaquin Phoenix.

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Joker trama e cast

Arthur Fleck è un uomo fragile che lotta per trovare la propria strada in una città come Gotham. Lavora come pagliaccio durante il giorno e tenta di ottenere successo nel mondo del cabaret di notte. Scopre però d’essere lo zimbello di tutti, compresi i suoi colleghi che in parte credeva essere amici.

È affetto da una sindrome che lo costringe a ridere in maniera incontrollata, il che non fa altro che trasformarlo nel bersaglio ideale di qualunque bullo in circolazione. È intrappolato in un’esistenza in bilico tra crudeltà e apatia. Il mondo lo ignora o schiaccia, senza vie di mezzo. Una singola decisione sbagliata innescherà una reazione a catena, trasformando Fleck fino a conseguenze impensabili.

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Ecco il cast di Joker:

  • Joaquin Phoenix: Arthur Fleck / Joker
  • Robert De Niro: Murray Franklin
  • Zazie Beetz: Sophie Dumond
  • Frances Conroy: Penny Fleck
  • Brett Cullen: Thomas Wayne
  • Glenn Fleshler: Randall
  • Bill Camp: ispettore Garrity
  • Shea Whigham: ispettore Burke
  • Marc Maron: Gene Ufland
  • Douglas Hodge: Alfred Pennyworth
  • Josh Pais: Hoyt Vaughn
  • Brian Tyree Henry: Carl
Joker
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Che significato ha il Joker?

Todd Phillips ha sorpreso tutti con il suo Joker. Un film commerciale, essendo ispirato a un personaggio dei fumetti, trasformato in una pellicola profonda e dall’attenta analisi psicologica. I tratti del genere risultano sconvolti con un esito sorprendente. Era questo forse l’unico modo per convincere Joaquin Phoenix a mettere piede nel mondo dei comics.

Arthur Fleck è in grado di rappresentare un ventaglio molto ampio di persone. Non è un villain o un antieroe, è uno dei tanti esclusi di una società che non fa altro che fagocitare i più deboli. In un mondo dominato dall’apparenza, che premia chiunque sia stato avvantaggiato dal giusto mix genetico, Arthur è destinato a soccombere.

È destinato a non avere successo e questo lo tormenta. L’elemento più importante è però rappresentato dalla mancanza di un universo privato fatto di affetti stabili, di modelli da seguire e garanzie emotive. Se al di fuori di casa vi è una giungla crudele, tra le mura domestiche non lo attendono altro che depressione e risentimento.

Prova in tutti i modi ad aggrapparsi alla propria ingenua bontà. Vorrebbe donare gioia a tutti ma non ottiene altro che ferite sanguinanti. Ben presto, dunque, l’infero che è la nostra società, trasferita in una Gotham che fa da perfetto calderone globale, ottiene il risultato sperato. Arthur Fleck trova il modo di integrarsi. Lo fa sfruttando l’unico linguaggio che il mondo pare comprendere: la violenza.

Dopo anni di sofferenze, però, l’esplosione che scaturisce è di dimensioni gigantesche. L’ipocrita Gotham ne risulta spaventata, con i suoi rappresentanti che preferiscono lavarsene le mani piuttosto che ammettere la verità: Joker è frutto di un sistema. È stato forgiato e plasmato in questo modo, non vi è nato. La sua follia omicida è la conseguenza ultima di una sistematica esclusione del diverso, del povero e del debole. Questo film è dunque un monito. Per secoli abbiamo oppresso, agendo in prima persona o godendo dei frutti e girandoci dall’altra parte. Arriverà anche per noi il giorno di dover pagare lo scotto di tutto ciò.

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Cosa significa il finale di Joker?

Nella parte finale di Joker vediamo Arthur Fleck macchiarsi le mani di un altro omicidio. L’ira ha avuto il sopravvento e ha tolto la vita a Murray Franklin in diretta. Questi si era preso gioco di lui, dopo avergli fatto credere che un finale differente per la sua storia fosse possibile. In città hanno avuto inizio delle rivolte violente, nate in nome di Fleck. Questi viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico, in camice di forza e manette.

Una dottoressa gli chiede di raccontarle la barzelletta che lo sta facendo sorridere. Lui però le risponde che non avrebbe capito, pensando probabilmente al fatto che Bruce Wayne sarà costretto a crescere senza genitori, nella totale depressione, proprio come lui. Poco dopo esce dalla stanza, lasciandosi alle spalle delle impronte insanguinate, probabilmente dopo aver ucciso la donna. La maschera che aveva deciso di indossare per sfuggire al proprio stato, quella del Joker, è ormai il suo vero volto. La trasformazione è completa.

I fan hanno però immaginato anche un altro tipo di finale. L’intera pellicola potrebbe essere frutto dell’immaginazione deviata di Fleck. Questi potrebbe non aver mai messo piede fuori dall’istituto psichiatrico dopo il primo ricovero forzato.

Todd Phillips si è così espresso sul finale di Joker: “Questo film richiede una partecipazione da parte del pubblico. Se tu a decidere come interpretarlo e come vivere l’esperienza. Non vengono presentati fatti, bensì possibilità”.

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