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Venerdì 11 marzo è uscito su Netflix The Adam Project, film di fantascienza con protagonista Ryan Reynolds, diretto dal regista di Stranger Things Shawn Levy. Scopriamo quello che c’è da sapere su questo film adatto a tutta la famiglia.

Dopo il successo di Free Guy, prosegue la collaborazione tra Shawn Levy e Ryan Reynolds, stavolta su Netflix. Anche in questo caso il prodotto finale è la pellicola ideale da guardare in famiglia, durante o post cena. The Adam Project è la risposta alla domanda: cosa guardiamo stasera?

The Adam Project, trama e cast

Adam Reed è un ragazzino di 13 anni che si ritrova a fronteggiare il lutto per la morte improvvisa di suo padre. Ciò è avvenuto un anno fa e non sa che la sua vita sta per cambiare per sempre. Una notte si ritrova faccia a faccia con un misterioso pilota, che scopre essere la versione adulta di sé.

Questi viene dal futuro, dove il viaggio nel tempo è agli albori ma non ancora perfezionato. Ha rischiato davvero tutto pur di raggiungerlo e dare il via a una missione segreta. Insieme dovranno compiere un altro viaggio, ancora nel passato, così da trovare il padre e provare a salvare il mondo.

I tre lavoreranno insieme e le due versioni di Adam avranno modo di curare le proprie ferite, sfruttando prospettive ben differenti. Il vero problema, però, è che i due non si piacciono poi tanto. Se non riusciranno ad andare d’accordo, ci sarà davvero la fine del mondo.

Ecco il cast di The Adam Project:

  • Ryan Reynolds: Adam Reed
  • Zoe Saldana: Laura
  • Mark Ruffalo: Louis Reed
  • Jennifer Garner: Ellie Reed
  • Walker Scobell: Adam Reed dodicenne
  • Catherine Keener:
  • Alex Mallari Jr.: Christos

The Adam Project - Netflix - Ryan Reynolds

Perché vedere The Adam Project

Chi ha detto che I film di fantascienza debbano necessariamente essere complessi, a volte contorti, e spingere a riflettere sul proprio mondo, l’esistenza condotta fino a quel momento nella convinzione d’essere importanti in questo universo o quant’altro? È possibile confezionare pellicola sci-fi per tutta la famiglia, che si rivelano appartenere di fatto al genere avventura, ma con l’aggiunta di qualche elemento preso in prestito altrove.

È questa la ricetta di The Adam Project e, per quanto l’abbia presentata in maniera ostica, è tutt’altro che fallimentare. Il film fa il suo dovere, offrendo un buon intrattenimento, e soprattutto centra l’obiettivo in termini di pubblico cui è rivolto. Nessuno passa da Tenet a The Adam Project aspettandosi lo stesso livello di complessità della sceneggiatura. Sarebbe folle, un po’ come aspettarsi che questa sceneggiatura scanzonata non si poggiasse su costanti riferimenti, strizzando l’occhio a un pubblico adulto, intrattenuto forse più dall’effetto nostalgia che da altro (chi ha detto Stranger Things?).

Ma perché, dunque, guardare The Adam Project? Come detto, perché è il prototipo del film per famiglie formato Netflix. Lo si guarda senza troppa attenzione, lasciandosi trascinare dallo scorrere degli eventi. Ci si può anche concedere una rapida pausa al bagno e riprendere il discorso da dove interrotto. Al tempo stesso, però, sa sorprendere. Laddove tutto sembra ideato per una visione distratta casalinga, come la maggior parte dei prodotti della piattaforma streaming, ecco che lo script e gli attori trovano la giusta quadra sul fronte sentimentale. Le ferite sono lì e fanno male, anche quando di anni ne sono trascorsi un bel po’ e sei un pilota indisciplinato che viene dal futuro. Il sarcasmo e la rabbia coprono un po’ tutto ma non bene e quel dolore fa ancora male.

È tutto studiato a tavolino? Certo, così come lo è in Spider-Man: No Way Home e ciò non vi ha impedito di commuovervi e premiarlo al botteghino. Un po’ di commozione c’è e in questo The Adam Project colpisce nel segno. È un film onesto, a conti fatti, che non prova a nascondere la propria natura, eccezion fatta per il tentativo di salto in un genere non proprio. Non resterà impresso nella memoria degli spettatori ma sarà in grado di regalare una serata perfetta con i propri figli/nipoti/compagni/coniugi e chi più ne ha, più ne metta.

P.s. Tra i meriti si annovera il fatto d’aver lanciato la carriera di Walter Scobell, che nel film si comporta in maniera eccellente. Si spera sentiremo ancora parlare di lui nel prossimo futuro.

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Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro