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Ezio Bosso: andiamo a scoprire le cause della morte del grande compositore e di quale malattia soffriva, che lo ha portato al decesso.

Sono passati due anni dalla morte di Ezio Bosso, grandissimo compositore e pianista torinese, che per anni ha combattuto con una terribile malattia neurodegenerativa. Andiamo dunque a scoprire di quale malattia ha sofferto il maestro e a ripercorrere gli ultimi anni della sua vita.

Ezio Bosso: la causa della morte

L’inizio della malattia di Ezio Bosso si colloca nel 2011, quando il compositore dovette operarsi per un tumore al cervello. Dopo quell’intervento, gli fu diagnosticata quella malattia, che all’inizio fu erroneamente creduta SLA, ma che invece si è poi rivelata altro. Bosso è stato colpito da una malattia autoimmune molto rara che presenta diverse affinità con la SLA, come la perdita del controllo dei movimenti, della forza negli arti e nei muscoli che svolgono funzioni primarie come la deglutizione e la respirazione. E soprattutto, come per la SLA, non esiste una cura, ma l’unico rimedio è un farmaco che semplicemente rallenta la malattia e che perde efficacia col tempo perché il corpo vi si abitua: il riluzolo.

La malattia dunque ha progressivamente debilitato Ezio Bosso, che però non ha mai smesso di dedicarsi alla musica. La vera grande medicina per affrontare il male. Piano piano ha dovuto fare i conti con le difficoltà portate dalla malattia, come ad esempio la rinuncia al pianoforte a causa del crescere del dolore alle dita. Nel 2019 ha rinunciato al piano, ma non alla composizione e alla direzione, continuando dunque a impegnarsi nella musica.

Ezio Bosso si è spento poi il 14 maggio 2020 nella sua casa a Bologna. La terribile malattia ha vinto, un male incurabile che, anche a distanza di anni dalla morte, non ha ancora un nome preciso. In molti hanno parlato della neuropatia motoria multifocale, ma di certo sappiamo solo che si tratta di una malattia neurodegenerativa che attacca i nervi motori portando tutte le problematiche sopra elencate.

Danilo Budite

Romano, classe 1995. Una laurea in editoria e scrittura e tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda