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Il sorpasso è un capolavoro diretto nel 1962 da Dino Risi, con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant. Una delle stare del film, però, è la macchina.

Un vero e proprio capolavoro del cinema italiano, perfetto per ricordare il recentemente scomparso Jean-Louis Trintignant, che a 32 anni si ritrovava ad accompagnare Vittorio Gassman in viaggio in auto lungo la via Aurelia, da Roma alla Toscana, durante il Ferragosto del 1962.

Ne Il sorpasso, Dino Risi metteva in scena l’Italia del boom economico del dopoguerra, regalandoci uno straordinario film on the road che oscilla tra il dramma e la commedia, e porrà le basi per uno stile ancora oggi molto attuale. Ma tra i due protagonisti della pellicola ne spunta ovviamente un terzo, tanto importante quanto loro anche se più defilato: la macchina su cui Gassman e Trintignant viaggiano.

Che macchina è quella de Il sorpasso di Dino Risi

Non ci sarebbe Il sorpasso senza l’auto sportiva che Vittorio Gassman guida a tutta velocità lungo la via Aurelia, indisponendo il mite studente Trintignant. Si tratta di una Lancia Aurelia B24, una spider decapottabile a due posti prodotta dalla Lancia – marchio torinese oggi sotto controllo di Stellantis – tra il 1955 e il 1958.

Lunga circa 420 cm e larga 155,5, la Lancia Aurelia B24 arrivava a pesare circa 1.100 kg e poteva raggiungere una velocità di 180 km/h, grazie al suo motore a 6 cilindri a V. L’auto era una delle più belle e apprezzate al mondo ai tempi, non solo per le sue prestazioni ma anche a livello estetico, oltre a rappresentare alla perfezione il nuovo benessere italiano. Non è da escludere, però, che Risi possa averla scelta anche per il suo nome, lo stesso della via che i protagonisti percorrono lungo il film.

Nella scena finale, quella che giustifica in pieno il titolo de Il sorpasso, Gassman tenta appunto di superare frettolosamente un’altra auto che, per la cronaca, è una Fiat 2300 S Coupé.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno