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Sulle ali della musica è un film olandese del 2019 di Maria Peters, ispirato a una storia vera: scopriamo i fatti realmente accaduti che lo hanno ispirato.

Antonio arriva in America dall’Olanda assieme alla famiglia agli inizi del Novecento, e porta con sé il sogno di diventare una direttrice d’orchestra. Un’impresa quasi impossibile, nel mondo dell’epoca, profondamente conservatore e maschilista, in cui mai si è vista una donna dirigere un’orchestra. Ma Antonia non si dà per vinta, e insegue caparbiamente il suo sogno, entrando contro tutto e tutti alla Berlin Philharmonic Orchestra. Nel corso della sua vita, dovrà sfidare molti stereotipi e riuscire a far convivere la propria carriera nel mondo della musica con le convenzioni sociali e l’amore, che la spinge verso la creazione di una famiglia tutta sua.

È questa la trama del film del 2019 Sulle ali della musica (titolo originale: De Dirigent), scritto e diretto da Maria Peters, e interpretato da Christanne de Bruijn e Benjamin Wainwright. La pellicola, prodotta tra Olanda e Belgio e della durata di 137 minuti, debutta in prima visione assoluta in Italia nella sera di sabato 1° luglio 2023 su Rai 1 in prima serata. Il film si basa appunto su una sceneggiatura della stessa Maria Peters, ma è a sua volta ispirato da una storia vera: quella di Antonia Brico.

Sulle ali della musica Antonia Brico nella realtà

Nata a Rotterdam, nei Paesi Bassi, il 26 giugno 1902, Antonia Brico è stata la prima donna ad essere riconosciuta a livello internazionale come direttrice d’orchestra. Figlia di una donna non sposata, venne rinominata Wilhelmina Wolthuis dai suoi genitori adottivi, con i quali emigrò negli Stati Uniti d’America nel 1908, e stabilendosi in California. Fin da piccola si rivelò un’abile pianista, e dimostrò interesse nel diventare direttrice d’orchestra, un mestiere all’epoca riservato esclusivamente ai maschi. Si iscrisse all’Università della California a Berkeley, e durante questo periodo lavorò come assistente del direttore del San Francisco Opera. Si laureò nel 1923, proseguendo poi lo studio del pianoforte e iscrivendosi nel 1927 all’Universität der Künste di Berlino, dove due anni dopo divenne la prima persona con cittadinanza statunitense a ottenere il master class in direzione d’orchestra.

Debuttò come direttrice d’orchestra nel febbraio 1930, a soli 27 anni, con la Berliner Philharmoniker, per poi diregere anche la San Francisco Symphony e la Philharmoniker Hamburg, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. Nel 1938, Antonia Brico divenne la prima donna a dirigere la New York Philharmonic, e in seguito anche la Federal Orchestra. Nel 1942 si stabilì a Denver, dove proseguì la carriera da direttrice d’orchestra di successo internazionale, oltre a insegnare pianoforte e direzione d’orchestra: tra i suoi discepoli ci furono Donald Loach, James Erb, Karlos Moser e soprattutto Judy Collins.

Antonia Brico morì nel 1989 a 87 anni, dopo una lunga malattia, in una casa di cura di Denver. Riconosciuta come una delle più importanti figure della storia della musica, è stata inserita nella Colorado Women’s Hall of Fame già nel 1986. Nel 1974 le era stato dedicato anche un documentario divenuto subito molto noto nel mondo, Antonia: A Portrait of a Woman, diretto da Jill Godmillow.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.