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Dune 2 è il kolossal più atteso dell’anno, ma nonostante sia un film di fantascienza prende spunto da alcune storie vere e fatti realmente accaduti.

Dopo il successo di Dune, uscito nel 2021, in questi giorni in Italia è uscita la seconda parte del kolossal fantascientifico diretto da Denis Villeneuve, riscuotendo ancora un grande successo. La storia, tratta da un romanzo omonimo del 1965 scritto da Frank Herbert, racconta la vendetta di Paul Atreides, sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia da parte degli Harkonnen, dovuta a intrighi politici all’interno di un grande Impero spaziale e al controllo della preziosa spezia che esiste solo sul desertico pianeta Arrakis.

Questa vicenda non è però del tutto frutto della fantasia del suo autore, che anzi ha pescato a piene mani da diversi fatti realmente accaduti nella storia umana degli ultimi secoli. Com’è chiaro, tutto Dune è pervaso dalla cultura araba e dalla religione islamica, e così anche la storia locale ha finito per ispirare a Herbert le vicende alla base del suo più celebre romanzo. Paul Atreides viene infatti chiamato spesso “Mahdi”, un termine che possiamo tradurre come “messia” e che è presente proprio nell’escatologia islamica.

Storicamente parlando, il protagonista di Dune presenta in realtà diverse ispirazioni. La più ovvia è quella di T. E. Lawrence, meglio noto come Lawrence d’Arabia: durante la Prima Guerra Mondiale, Lawrence, agente britannico, venne inviato tra le tribù arabe del deserto con lo scopo di unirle e spingere una loro ribellione contro l’impero turco, in quel momento nemico del Regno Unito. Meno evidente, ma conosciuto ai fan più accaniti della saga, è il riferimento a Imam Shamil, un leader religioso musulmano del Caucaso che nell’Ottocento guidò una strenua ribellione nei territori del Daghestan e della Cecenia contro l’impero russo. Herbert scoprì la sua storia dal romanzo del 1960 The Sabres of Paradise, e vi prese spunto per costruire la figura di Paul Atreides.

C’è anche un riferimento più antico e molto meno noto attorno a cui è stato costruito il giovane protagonista di Dune. Si tratta di Abd al-Rahman ibn Mu’awiya, giovane discendente della dinastia degli Omayyadi, che fino al 743 d.C. aveva governato l’impero arabo. In quella data, gli Omayyadi furono rovesciati da un colpo di stato guidato da una famiglia rivale, che sarebbe poi divenuta la dinastia degli Abbasidi, e sterminati. Abd al-Rahman riuscì a sopravvivere e fuggire in Spagna, all’epoca l’angolo più remoto dell’impero arabo, e lì riuscì a essere riconosciuto come leader dalle tribù berbere che controllavano la regione, iniziando una guerra contro gli Abbasidi, che portò a creare un regno arabo in Spagna separato da quello mediorientale.

Le altre ispirazioni di Dune

Dune - Denis Villeneuve

Dato questo contesto culturale, è facile notare la connessione tra i Fremen – nomadi del deserto di Arrakis che cavalcano i vermi che abitano la regione – con i Beduini del deserto arabico, anche loro celebri per le loro singolari cavalcature, i dromedari. Qualcosa dei Fremen discende anche da un’altra popolazione nomade del deserto di religione musulmana, i Tuareg del Sahara, noti anche per la ricorrente caratteristica fisica degli occhi azzurri. Anche i Fremen hanno gli occhi di questo colore, dovuto in Dune all’esposizione prolungata alla spezia.

La spezia, l’oggetto del contendere del romanzo e del film da esso tratto, altro non è che una versione fantascientifica del petrolio, e infatti è preziosa proprio perché usata come combustibile per le astronavi. Il petrolio è ovviamente una risorsa rara quanto estremamente diffusa proprio nel suolo arabico.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.