Skip to main content

Enemy è un film del 2013 diretto da Denis Villeneuve, il futuro regista di Dune: un’opera complicata e contorta, che ha lasciato gli spettatori piuttosto confusi

Denis Villeneuve non è certo uno dei registi più semplici in circolazione, e lo può capire chi ha visto anche i suoi più recenti film, che hanno un tono decisamente più abbordabile rispetto ai primi. L’autore di Dune, Blade Runner 2049 e Arrival ha iniziato in realtà a farsi conoscere con La donna che canta, film del 2010 candidato all’Oscar come miglior film in lingua straniera, e successivamente ha diretto due pellicole con Jake Gyllenhaal protagonista, entrambe nel 2013, Prisoners ed Enemy. Quest’ultimo è un film tratto dal romanzo L’uomo duplicato di José Saramago, uscito nel 2002. Di fatto si tratta di un thriller psicologico, che ruoto attorno alla scoperta e all’incontro, da parte del professore di storia Adam Bell, di un uomo perfettamente identico a lui (addirittura hanno la stessa cicatrice), l’attore Anthony Claire. Nonostante il carattere opposto, i due sosia arriveranno anche a scambiarsi per una sera le rispettive compagne, ma quando Mary, la fidanzata di Adam, scoprirà la verità, obbligherà l’uomo a riportarla a casa, e in seguito a un litigio i due avranno un incidente mortale. Parallelamente, Adam resterà con Helen, la moglie del suo sosia, sostituendosi a quest’ultimo, con il tacito assenso della donna. Ma, nel finale, il professore di storia tornerà in camera di letto e, al posto di Helen, troverà una gigantesca tarantola, come quella che dall’inizio del film sogna incessantemente.

Il finale è molto simbolico, perché è inutile stare a cercare una spiegazione materialista e concreta. Enemy è un film sul tema del doppio, con Anthony che rappresenta una sorta di versione alternativa di Adam, e per tanto ne diventa una sorta di nemico e avversario, anche se poi alla fine sarà proprio il protagonista a sostituirsi all’antagonista. Adam è infatti deluso dalla sua vita e incapace di reagire alle sue difficoltà, dovute a un comportamento molto mite e introverso, che lo costringe spesso a rifuggire le responsabilità e gli impedisce di vivere come vorrebbe. Ecco allora che la sostituzione del defunto Anthony diventa l’occasione per cambiare e “appropriarsi” di quella vita che sogna.

Enemy reale significato del ragno

Molto controverso e di difficile interpretazione è il tema del ragno – una tarantola, particolarmente pericolosa e letale – che tormenta prima i sogni e poi, nel finale molto onirico, anche la realtà quotidiana di Adam. Secondo molti critici, il ragno rappresenta i sensi di colpa, la responsabilità e le costrizioni della vita di Adam, che lo ossessionano negativamente. Al contempo, Anthony quando sogna le tarantole ha un atteggiamento molto più dominante verso di loro. L’incontro finale con il ragno che ha preso il posto di Helen, quindi, rappresenta che, anche se pensa di aver cambiato vita, Adam dovrà lo stesso fare i conti con quelle sue vecchie debolezze.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.