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Un colonello dell’esercito e veterano del Vietnam si ritrova con l’incarico di evacuare l’ambasciatore statunitense in Yemen, durante le violente proteste in città e con il rischio che tra la folla si nascondano pericolosi terroristi. La decisione di sparare sulla folla crea comprensibilmente molte polemiche e un processo, che costringerà un suo vecchio compagno, l’avvocato e colonnello Hodges, a tornare in Yemen per indagare sul caso e appurare la verità. È questa la trama di Regole d’onore, un film del 2000 diretto da uno dei grandi nomi di Hollywood, il regista William Friedkin (Il braccio violento della legge, L’esorcista), e interpretato da Tommy Lee Jones, Samuel L. Jackson, Bruce Greenwood, Ben Kingsley e Guy Pearce. All’epoca della sua uscita in sala, il film causò anche molte polemiche per via delle accuse di sentimento anti-arabo, che il regista Friedkin smentì categoricamente. Per i temi trattati, inoltre, Regole d’onore anticipava incredibilmente quelli che sarebbero poi stati gli attentati delle Torri Gemelle del 2001 e in generale tutta la successiva guerra al terrore del governo statunitense durante gli otto anni di presidenza di George W. Bush. Tuttavia, nonostante quello che molti potrebbero pensare, Regole d’onore non è tratto da una storia vera. L’incomprensione a riguardo nasce dal fatto che l’autore della sceneggiatura originale è Jim Webb, veterano del Vietnam tra i Marines, poi Segretario della Marina tra il 1987 e il 1988, e successivamente senatore della Virginia per il Partito Democratico. Webb ha basato parte della storia sulla sua esperienza nell’esercito, una vicenda che aveva peraltro già ispirato il suo libro del 1978 Fields of Fire. L’opera, inoltre, lanciò la sua carriera come scrittore negli anni Settanta e Ottanta, che lo portò infine a scrivere la sceneggiatura di Regole d’onore.

I tanti problemi per il film Regole d’onore

La sceneggiatura di Webb fu comunque a lungo in lavorazione. Prima venne opzionata dalla Universal Pictures, che però impiegò anni a svilupparla, quindi fu acquisita dalla Paramount, che produsse il film. Regole d’onore fu affidato alla produzione di Scott Rudin, che però ebbe dei conflitti col regista William Friedkin, e alla fine lasciò il progetto a Richard Zanuck. Quest’ultimo ingaggiò Stephen Gaghan come nuovo sceneggiatore, facendogli in pratica riscrivere tutta la storia, non lasciando molto del progetto originale di Webb, che per contro non apprezzò mai il film. Per la sua riscrittura di Regole d’onore, Gaghan si ispirò al film del 1957 Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick (ambientato però durante la Prima Guerra Mondiale, ma da cui riprende l’impostazione da thriller giudiziario-militare), e a due libri di Tim O’Brien sulla guerra in Vietnam, Going After Cacciato (1978) e Quanto pesano i fantasmi (1990), entrambe opere di finzione.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.