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Juventus Real Madrid chiave tattica- Il triplete non è arrivato. Dopo la conquista del sesto scudetto consecutivo e della terza Coppa Italia consecutiva, a Cardiff la Juventus si deve arrendere ad un Real Madrid superiore perdendo così la seconda finale di Champions League in tre anni. I bianconeri restano in partita per quasi cinquanta minuti di gioco, poi il gol di Casemiro da quaranta metri, complice anche la deviazione di Khedira,  taglia le gambe agli uomini di Allegri che non riescono così più ad essere pericolosi dalle parti di Keylor Navas. Il terzo gol di Cristiano Ronaldo, poi, dopo pochissimi minuti spegne completamente le speranze di Buffon e compagni. Nei minuti di recupero il poker del giovane Asensio regala il definitivo quattro a uno al Real e a “Plaza Cibeles” può iniziare la festa.  “Le merengues” portano a casa la “Coppa dalle grandi orecchie” per il secondo anno consecutivo con Zinedine Zidane capace in un’impresa storica da allenatore dopo una carriera gloriosa in maglia e pantaloncini.

Juventus-Real Madrid, le scelte dei due allenatori

Allegri conferma il 4-2-3-1 con Khedira e Pjanic in mezzo al campo e Mandzukic-Dybala-Dani Alves alle spalle dell’unica punta Higuain. In difesa spazio a Barzagli sulla fascia destra con Bonucci, Chiellini ed Alex Sandro a completare il pacchetto arretrato. Zizou, invece, prova a sorprendere la Juventus inserendo dal primo minuto in avanti Isco in grado di occupare più posizioni durante le due fasi di gioco e lasciando in panchina il padrone di casa Gareth Bale. Si parte da un 4-3-1-2 con l’ex Malaga ha compiti diversi nell’arco della partita.  Prima trequartista, poi esterno. Nella ripresa Isco agisce più sull’out sinistro cercando di mettere in difficoltà in coppia con Cr7 i bianconeri sul lato di Barzagli. La diga Casemiro e gli interni qualità-sostanza Modric e Kroos riescono a supportare in maniera costante per tutta la durata della partita la retroguardia “merengues” guidata dal solito “jefe” Sergio Ramos.

Real Madrid

Juventus

La posizione di Isco

Fin dai primissimi minuti di gioco Isco funge da vero trequartista con Ronaldo e Benzema lasciati in avanti da Zizou per pungere velocemente in ripartenza. Zidane inserisce lo spagnolo dall’inizio per cambiare volto alla sfida in diverse fasi del match. All’inizio l’ex Malaga ha il compito di dare una mano ai tre centrocampisti madrileni recuperando in zona centrale (cerchietto rosso): sul terzino Alex Sandro esce in pressione l’interno Modric (cerchietto giallo), mentre Carvajal è impegnato nel duello con il guerriero croato Manduzkic (cerchietto nero). A schermo davanti alla difesa ci sono le coperture preventive di Casemiro e Kroos.

 

Isco cerca di trovare spazio in zona centrale per fungere da collante tra centrocampo e attacco formato da Cr7 e Benzema. Nel corso della partita il raggio d’azione dello spagnolo cambia più volte con Zidane che sfrutta la duttilità dell’ex Malaga senza privarsi della qualità delle sue giocate.

Anche in questo situazione di gioco Isco, partendo alle spalle dei due centrocampisti, viene incontro a ricevere la palla da Marcelo in zona centrale fungendo da vero trequartista per inventare la giocata e per supportare con qualità i due attaccanti Benzema e Ronaldo che parte più da destra rispetto al centravanti francese.

Isco è il vero regista offensivo del Real Madrid. E’ sempre lo spagnolo a portare la palla e a scegliere la giocata negli ultimi trenta metri.

Nella ripresa Zidane cambia spartito spostando Ronaldo più sull’out sinistro, mentre Benzema agisce su quello destro invertendo le posizioni d’attacco rispetto alla prima frazione di gioco. Isco diventa ancora più pericoloso in coppia con Cr7 sulla fascia mancina e in pochi minuti sorprendono Barzagli con un taglio alle spalle del difensore fiorentino che è costretto a fare gli straordinari.

L’azione è simile a quella di Ronaldo: palla di Marcelo nello spazio tra Barzagli e Bonucci ed inserimento di Isco.

Il gol di Casemiro

https://www.youtube.com/watch?v=iOIFpFDUksA

 

L’errore della Juventus

I bianconeri non sono stati capaci di  attaccare il Real sul lato debole. Il cambio di gioco sul lato forte è stato poco messo in pratica dagli uomini di Allegri che non hanno giocato con spensieratezza diversamente dalle “merengues” abituati a questo tipo di partita. In molte giocate i bianconeri non sono stati lucidi come hanno dimostrato, invece, in altre occasioni. Come possiamo vedere nel riquadro sottostante su Alex Sandro c’è sempre la pressione asfissiante dell’interno del centrocampo a tre Luka Modric (cerchietto giallo). Il terzino brasiliano effettua la trasmissione con Khedira in supporto e sia Kroos che Benzema da dietro provano ad infastidire il tedesco che scambia velocemente con Mandzukic seguito ovunque da Carvajal. L’obiettivo della Juventus sarebbe dovuto essere quello di portare rapidamente la sfera da sinistra (in questo caso) al lato destro per sorprendere con Dybala e Dani Alves i difensori del Real. Uscire dal pressing sul lato forte per attaccare sul lato debole. Poche volte è successo (rettangolo nero).

Una rete fitta di passaggi porta al quinto minuto di gioco Miralem Pjanic ad impegnare Keylor Navas dalla distanza. La Juventus mette in mostra qualità e intelligenza nel cambiare lato rapidamente. Il Real Madrid soffre soprattutto questi cambi repentini di fronte: da destra a sinistra per poi arrivare a Dani Alves che mette al centro per gli attaccanti bianconeri. Azione da manuale dei bianconeri a cui è mancato solamente il gol in questa occasione.

 

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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