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A giugno un sorridente Spalletti si è seduto sulla comoda poltroncina della sala stampa di Appiano Gentile fiducioso nella costruzione di una squadra solida e competitiva, e più in generale, con tutte le sue volontà soddisfatte. A sentire il tecnico toscano oggi si direbbe invece che le cose non stiano proprio così: ” fossimo stati più ordinati all’inizio del mercato si poteva mirare subito a quello che era il percorso che dovevamo fare. Invece all’inizio abbiamo mirato a situazioni diverse che non si sono portate a casa.” Insomma, non proprio frasi di felicità, eppure il ds neroazzurro Piero Ausilio, nonostante circolino i nomi di Mustafi e Mangala, rassicura tutti dichiarando che la difesa è al completo. Vero ? Forse. Il dirigente competente è pur sempre lui e confrontandosi quotidianamente con Spalletti i due avranno sicuramente confidato nell’attuale buon rendimento della retroguardia interista. Tuttavia sono molti i tifosi perplessi.

L’Inter e i terzini: ecco Dalbert e Cancelo

L’Inter ha operato sul settore arretrato assicurandosi due ottimi giocatori che la società seguiva da tempo. Joao Cancelo dal Valencia e Philippe Dalbert dal Nizza sono i due nuovi laterali che Ausilio ha regalato a Spalletti: su Dalbert fin dall’inizio della sua avventura neroazzurra il tecnico ha espresso pareri positivi, mentre il portoghese è stato un acquisto improvvisato che dopo una settimana di voci è subito divenuto pedina di scambio con Kondogbia. Tralasciando i centrali l’Inter sembra essersi sistemata sulle fasce vista l’assenza da coppe internazionali da disputare, per tanto i due nuovi arrivi uniti alla “vecchia guardia” formata da Nagatomo, Ansaldi, Santon e D’Ambrosio formerebbero il definitivo asset di terzini. E l’ex terzino del Torino potrebbe rimanere titolare visto il recentissimo infortunio di Cancelo in nazionale portoghese, che in allenamento ha riscosso una distorsione al ginocchio. I tempi di recupero potrebbero essere molto lunghi e anche senza coppe europee l’Inter deve pur sempre affrontare una A agguerritissima e dalle molte rivali. Per ora le chance di vedere Dalbert-Cancelo titolari sono poche, ma in linea teorica le fasce laterali sarebbero coperte da corsa (tanta) e funambolismo in pieno stile “verdeoro”, visto che entrambi i giocatori sono molto devoti alla fase offensiva. Dalbert ha sfornato ben 4 assist nella scorsa stagione e Cancelo uguale: se Icardi sembra così ispirato in questa stagione allora i cross sono quello che serve al reparto offensivo interista.

Pilastri

Capitolo centrali: qualcuno serve, è ovvio. Per quanto Ausilio possa gettare acqua sul fuoco urge numericamente un innesto nel cuore della difesa, che qualora dovesse fare a meno di uno tra Skriniar e Miranda schiererebbe Ranocchia, non certo l’idolo dei tifosi. La garanzia tecnica offerta dai centrali titolari è alquanto indiscutibile vista l’ottima prova contro la Fiorentina e i limitati inserimenti in area giallorossi contro la Roma. Certo il gol di Dzeko smonterebbe il castello di carte delle buone parole spese ma in generale il blocco centrale è apparso solido e rodato. Miranda e l’ex Samp hanno giocato insieme da luglio tutto il precampionato e formano una coppia molto glamour nel calcio moderno, ovvero un mix tra il classico pilone d’esperienza affiancato da un giovane atletico e tecnico. Tuttavia Miranda è molto esperto e già anno scorso la sua forma fisica ha lasciato intravedere delle pecche su cui l’Inter non può far finta di nulla, dunque un ricambio per il brasiliano sarebbe più che necessario anche in ottica futura. La prossima stagione difficilmente Miranda potrà essere titolare a 34 anni, per questo che nomi tecnicamente validi come Mustafi e Mangala fanno sperare il tifo neroazzurro. Il primo è un vecchia conoscenza della Serie A ( 53 presenze e 1 gol nella Samp) attualmente titolare nel deludente Arsenal di Wenger, il quale ha aperto alla cessione del tedesco per una cifra intorno ai 25-30 milioni. Mangala invece è sparito un po’ dai radar dopo l’acquisto da parte del City, che lo scorso anno visto lo scarso impiego all’Ethiad lo ha spedito a Valencia a lottare per la salvezza. Se Mustafi è più tecnico e rapido il francese è decisamente più un giocatore di fisico, un Marco Antonio di 1,88 che con Skriniar formerebbe una coppia di indiscusso potenziale fisico-atletico. Ma all’Inter forse servirebbe più Mustafi, visto che Mangala ha spesso riportato delle preoccupanti amnesie difensive, e seppur avente una discreta tecnica difficilmente potrebbe cozzare con le qualità del centrale slovacco.

 

Tuttavia se l’Inter dovesse affidare la propria retroguardia al pacchetto difensivo attuale potrebbero crearsi delle lacune, o come dice Spalletti, una “mancanza di equilibrio” tra titolari e riserve, che mischiandosi romperebbero il castello di carte che il nuovo tecnico sta difficilmente cercando di tenere in piedi.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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