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Con venti punti in dodici partite l’Empoli segue il Palermo primatista con un solo punto di vantaggio sui toscani. Entrambe sono reduci dal una drammatica e angosciante retrocessione dalla A alla B, eppure i metodi di approccio alla cadetteria sono stati diversi. Se i rosanero hanno acquistato in lungo e in largo, confermando anche buona parte del blocco della massima categoria (Nestorowski, Aalesami), l’Empoli del presidente Corsi ha rinnovato la rosa puntando su giocatori di calibro decisamente opposto rispetto a quelli che componevano l’organico in Serie A. Il noto bomber di Serie B “Ciccio” Caputo è arrivato per ben 3 milioni di euro dopo l’ultima stagione alla Virtus Entella, e con lui, sono arrivati tanti giovani interessanti in prestito delle grandi squadre: chi più chi meno, non tutti hanno avuto esperienze di vertice in un campionato professionistico simile e la mano di alcuni giocatori più esperti sta favorendo l’integrazione degli ultimi arrivati. La cadetteria italiana è diventata una realtà ostica e astrusa, con tante squadre sia a nord che a sud e un calendario che parte in agosto e finisce a giugno. Salvarsi per evitare i play-out e salire direttamente per non infangarsi nel pantano dei play-off. In un campionato dove attualmente fra l’ultima e la prima ci sono 11 punti di distanza l’Empoli sta ben figurando con l’obbiettivo di salire direttamente in Serie A.

Empoli fra programmazione e Vivarini

Vincenzo Vivarini, di anni 51, è il nuovo allenatore dell’Empoli in successione alla sfortunata collaborazione con Martusciello, passato nello staff di Spalletti dopo la deludente annata in Serie A. Il nuovo tecnico, ex allenatore di Latina e Teramo, ha impiantato un solido 3-4-2-1 che fin da subito ha destato le attenzioni dei più, e a settembre lo stesso allenatore ha raccontato di aver ricevuto i complimenti da Mourinho. Vivarini è stato consigliato anche dall’attuale tecnico del Napoli Maurizio Sarri, che a Empoli è di casa, confermando l’oggettiva bonarietà del lavoro svolto dall’allenatore abruzzese. Il modulo scelto da Vivarini permette alla squadra un gioco veloce e coordinato, in cui il ruolo dei due trequartisti è quanto mai funzionale: i vari Ninkovic, Krujic e Zagic favoriscono felicemente i tagli di Caputo o Donnarumma, e più in generale, il gioco dell’Empoli vive di tagli e inserimenti, qualcosa di simile alle tattiche di Sarri. Il poter disporre di una squadra giovane e molto atletica fa si che gli uomini di Vivarini giochino molto palla a terra e i centimetri di Caputo in avanti rendono il centravanti un pilastro di riferimento in situazione di difficoltà. Un gioco frizzante a cui forse manca un pochino di equilibrio visti i 18 gol presi, ma la gente a Empoli si diverte e Vivarini ha trovato la chiave giusta per far parlare della sua squadra. L’Empoli ad oggi ha totalizzato 24 gol, primato stagionale in Serie B, con una media reti di due gol a partita; in casa, gli azzurri hanno vinto tutti i match ad eccezione dello 0-1 ad opera del Cittadella, dimostrando come il Castellani sia attualmente un fortino inespugnabile. Un campionato in cui l’obbiettivo è tornare in Serie A cercando di evitare i play-off, e la scelta di puntare in parte su giocatori giovani e in parte su marinati lupi di Serie B hanno creato un ibrido in cui si segna tanto e si subisce un po’ troppo, eppure, i risultati danno ragione a questo tipo di investimento. Con un’età media bassissima (23,5 anni) l’Empoli sta sorprendendo le attese e si trova sopra realtà molto più attrezzate o esose come il Perugia, il Bari, il Pescara. Nonostante la Serie B sia in ogni caso lunghissima e la sua classifica rimanga attualmente molto corta, i toscani si sono iscritti di diritto alla corsa per tornare in Serie A, una categoria che gli azzurri hanno dimostrato poter sostenere con dignità.

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Quanti ricordi a Empoli …

Giampaolo, Montella, Spalletti, Sarri: tecnici navigati o in rampa di lancio tutti nelle parti alti della Serie A. Eppure questi allenatori non sarebbero probabilmente lì se non fosse per i loro inizi a Empoli, città e società che li ha lanciati tanto come allenatori quanto come calciatori. L’allenatore del Milan Montella si è reso noto al grande pubblico stupendo sul prato del Castellani; tanto per rimanere a Milano, Spalletti in Toscana ci ha sia giocato che iniziato ad allenare; Giampaolo, dopo aver essere sparito dai radar, ha ottenuto risultati addirittura migliori di quelli del predecessore Sarri, che la stagione precedente aveva reso l’Empoli una delle squadre più belle da vedere in Serie A dopo che l’aveva fatta promuovere dalla cadetteria. Insomma, Empoli è stata una rampa di lancio per tanti eccelsi professionisti che ad oggi portano nel cuore la tranquillità ambientale e la competenza societaria della società azzurra. L’attuale allenatore Vivarini non può che sfregarsi le mani nel pensare a come tutti i suoi colleghi precedenti si siano poi ritrovati a lavorare in contesti d’alto professionismo. Lo stesso Martusciello, seppur retrocesso, ha trovato spazio nello staff dell’Inter. La squadra toscana è diventata una sorta di satellite per chi vuole fare un gran passo, iniziare un’escalation verso gli alti vertici del calcio italiano.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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