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Il 2021 potrebbe essere un anno di parziale rinascita anche per Matteo Berrettini. Il tennista italiano si era segnalato negli scorsi mesi come uno dei migliori interpreti del nostro tennis ed era arrivato anche in Top 10 nel ranking ATP (lo è anche ora, proprio alla posizione numero 10, grazie al congelamento del ranking). Intervistato da La Domenica Sportiva recentemente, lo stesso Berrettini ha voluto parlare della sua carriera e degli anni recenti. Oltre che, ovviamente, del futuro.

Berrettini: “Nel 2019 ho giocato troppo e ho pagato dopo. Riprenderò ad Antalya”

“Il mio 2019 è stato molto tirato dal punto di vista fisico. Ho disputato troppi incontri e ho pagato poi dopo. Avevo iniziato il 2020 già con qualche problema in Australia, poi è arrivato il lockdown. Ho cercato di rimettermi in sesto ma mi sono mancate le partite nelle gambe per ritrovare la stessa condizione dell’anno passato”, ha spiegato Berrettini.

L’italiano ha anche confermato, durante l’intervista, il suo primo impegno dell’anno: “Sarò ad Antalya per il torneo, poi andrò in Australia e dopo fare due settimane di quarantena per poter poi pensare agli Australian Open”.

Nella parte finale del suo intervento, Berrettini si è soffermato poi su alcuni aspetti specifici del tennis, che evidentemente condizionano in positivo o in negativo le prestazioni di ogni atleta. Questo il pensiero del ragazzo italiano: “Nel tennis si tratta sempre di una questione di particolari. Io spero di non avere grossi problemi e di poter disputare più incontri possibili. Anche perché sono ancora giovane e per questo posso migliorare molto”.

Di fatto, insieme all’astro nascente Jannik Sinner, Berrettini è forse il tennista più interessante e completo che il movimento maschile italiano abbia mai presentato sui campi negli ultimi anni, se non nelle ultime decadi. Starà ovviamente a lui confermarsi sugli ottimi livelli del 2019 per poter magari ambire a qualcosa in più di un piazzamento in Top 10 nelle prossime annate di tennis ATP.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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