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Tutta colpa di Freud è un film del 2014 diretto da Paolo Genovese con un cast corale che vanta Marco Giallini, Alessandro Gassmann e Anna Foglietta. Il significato del film insegna

Uno psicologo 50enne, lasciato dalla moglie assieme a tre figlie tra i 18 e i 30 anni, si ritrova a dover convivere con le proprie pene d’amore e anche con quelle delle giovani eredi. È questa, in breve, la trama che tiene in piedi Tutta colpa di Freud, una commedia scritta e diretta nel 2014 da Paolo Genovese, con un cast che vanta alcuni dei migliori interpreti del cinema italiano del tempo. Un film che è stato anche un piccolo caso di successo, venendo candidato all’epoca a due David di Donatello, e più di recente trasposto in una serie tv omonima, uscita nel 2021 su Amazon Prime Video per la regia di Rolando Ravello e con Claudio Bisio protagonista. Il film porta in scena diversi elementi tipici della commedia romantica. Tutte e tre le figlie di Francesco (Marco Giallini) hanno problemi d’amore, anche se parecchio diversi, e lui cerca di aiutarle come può, un po’ come padre e un po’ come psicologo. Uno degli aspetti più importanti della trama è il triangolo (o meglio, il “quadrangolo”) che si forma tra la giovane Emma, l’amante di lei Alessandro, che è coetaneo del padre, la moglie di quest’ultimo Claudia, e lo stesso Francesco, segretamente innamorato della donna. Nonostante il riferimento nel titolo a Freud, il padre della psicanalisi, il film di Paolo Genovese non ha quasi nulla di psicologico, e anzi la trama è piuttosto semplice e lineare.

Qualcuno però potrebbe essere rimasto colpito dal finale, per certi versi insolito per una commedia romantica. Se infatti tutte e tre le figlie di Francesco arriveranno a trovare una stabilità emotiva e relazionale nelle loro vite entro la fine del film, con epiloghi diversi, sarà proprio il protagonista a compiere la scelta più curiosa e discussa. Nell’epilogo di Tutta colpa di Freud, infatti, Claudia lascia, in un primo momento, Alessandro, avendo scoperto il suo tradimento, e in questo modo Francesco avrebbe l’occasione di dichiarare il proprio amore.

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Tutta Colpa di Freud e la difficoltà di essere padre

L’uomo fa invece in modo che la donna si riavvicini al marito e si rimetta con lui, arrivando a perdonarlo. Il punto è che Francesco ha capito che Claudia non potrebbe essere felice con lui, visto l’innamoramento di sua figlia Emma per Alessandro. Mette quindi da parte l’egoismo del suo sentimento, sacrificandosi e favorendo il riavvicinamento tra Claudia e la persona con cui, in effetti, è giusto che stia. Il significato del film Tutta Colpa di Freud non è però così banale. È un inno alla difficoltà di essere genitori, soprattutto se uomini, e single, e anche po’ una visione umoristica dell’importanza di fare analisi. Il medico è il peggior paziente di se stesso, come Francesco che riesce sempre ad esserci per le sue figlie, mentre lui si innamora di una donna senza nemmeno rivolgerle parola.

Valerio Rossari

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.