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Una storia insolita, eppure tratta da fatti realmente accaduti: è quella di Leyna nel film Quando le mani si sfiorano, dramma sentimentale del 2018 diretto da Amma Asante (regista di La ragazza del dipinto e A United Kingdom) e ambientato nella Germania nazista. A differenza di molte altre pellicole che si svolgono in questo periodo storico, qui il focus non è sulla condizioni degli ebrei, anche se questo argomento emergerà nel corso del film, sebbene sullo sfondo. La protagonista Leyna, interpretata dall’attrice Amandla Stenberg, che incarna la vera storia di una ragazza tedesca nera: sua madre l’ha avuta dopo una relazione con un soldato franco-senegalese. Persone come Leyna, per quanto poco ricordate dalla storia e dalla memoria collettiva, non erano rare, nella Germania degli anni Trenta e Quaranta. Anch’esse, sotto il Nazismo, arrivarono a subire discriminazioni feroci, come si vede nel film: la protagonista viene infatti espulsa da scuola e si ribella alla sterilizzazione, necessaria a impedire che abbia dei figli. Asante ha raccontato che, per rendere la vera storia di Quando le Mani si sfiorano il più reale possibile, ha fatto ricerche molto approfondite sull’ambientazione storica del suo film che ha una sola piccola bugia nella trama. Il personaggio di Leyna resta di fantasia, anche se ispirata da vicende e fatti realmente accaduti. Inoltre, il film ambientato nella Germania nazista ha anche sollevato critiche di diverso tipo, per la scelta di storia che la regista britannica ha voluto raccontare. La trama si concentra soprattutto tra la complicata relazione tra la protagonista e Lutz (George MacKay), una giovane recluta dell’esercito che si innamora di lei, nonostante il colore della pelle delle ragazza. Quando le mani si sfiorano è dunque un film sentimentale che sfrutta molti topos di questo genere di pellicole: l’imbarazzo del primo incontro, gli appuntamenti successivi, il confronto e l’opposizione delle famiglie, eccetera. Tutto questa fa passare in secondo piano gli aspetti più controversi della vicenda, come appunto il fatto che Lutz sia un aspirante soldato del Reich.

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Quando le mani si sfiorano un finale imbarazzante

La regista si concentra molto sulla costruzione di una storia d’amore che sia credibile e appassionante, e così facendo racconta anche i momenti felici e spensierati della coppia. Momenti che stonano molto con il resto che accade sullo sfondo del film, e cioè le discriminazioni e le deportazioni degli ebrei. In generale, la vicenda romantica tra Leyna e Lutz risulta, secondo alcune recensioni, se non fastidiosa comunque forzata, inserita in un contesto storico in cui c’erano chiaramente problemi più grossi con cui i due protagonisti dovevano avere a che fare. Questa è la vera tremenda bugia di Quanto le mani si sfiorano.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.