@MdC Gianni Vasino (90° Minuto): “Non tollero il telecronista tifoso. Vi racconto Napoli e Genoa”

Claudio Cafarelli
24/01/2015

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Il volto storico di 90° minuto ed attuale opinionista della radio genovese del secolo XIX parla del Genoa e dei suoi battibecchi con Necco

Napoli chiama e Genova risponde, con la voce calda e inimitabile di Gianni Vasino, storico volto del fu Novantesimo Minuto. Nella nuova vita, dopo la pluriennale esperienza con mamma Rai al seguito delle squadre lombarde, il grifone rossoblu. E la voglia, ancora intatta, di parlare di calcio, con toni e competenze difficilmente riscontrabili oggi. Si parte, naturalmente, dalla sfida di lunedì: “Il Napoli troverà un Genoa desideroso di ben figurare. L’arma in più può essere la velocità dei piccoletti schierati da Gasperini, su tutti Fetfatzidis che potrebbe creare diversi grattacapi agli azzurri. Inoltre rientrerà Perotti, uno in grado di fare sempre la differenza. Il potenziale offensivo del Genoa è importante, il Napoli dovrà prestare molta attenzione”.

E Genova, negli anni ha imparato ad amare un burbero come Gasperini che è forse il vero leader del gruppo: “Tra la città e il mister esiste un rapporto speciale ma il feeling non è stato istantaneo. L’allenatore non ha un carattere facile e inizialmente ha faticato nel comprende e nel tollerare le bizze di una piazza umorale. Poi è scoppiato e adesso è diventato un vero e proprio idolo della gradinata sud”.

Non si discute “Gasperson”, non è altrettanto fortunato Benitez: “A mio avviso il tecnico spagnolo sta lavorando molto bene, in diciotto mesi ha già conquistato due trofei e merita la fiducia più assoluta. Operare in un contesto come quello partenopeo non è affatto semplice lui, uomo pacato, può forse soffrire gli eccessi della gente ma ad oggi non ha dato segnali di cedimento per cui sarebbe consigliabile rinnovare l’accordo contrattuale. Si sta dimostrando un ottimo condottiero e il gruppo lo segue.”

Un gruppo spesso finito sotto accusa, per quei limiti difensivi ancora lungi dall’essere superati: “E allora lunedì ci sarà da divertirsi, anche il Genoa non se la passa bene da questo punto di vista. Burdisso inizia ad avvertire il peso dell’età e la rosa è corta, quindi Gasperini è costretto a far giocare sempre gli stessi”.

Lo stesso peso che di fatto ha schiacciato novantesimo minuto, una trasmissione che Vasino, forse, farà fatica a guardare: “Meglio non pronunciarsi (ride, ndr). E’ cambiato tutto rispetto ai miei tempi perché in realtà è cambiato il calcio. Ognuno fa quel che può, non posso esprimere un giudizio netto. La rai è rimasta ancorata a un qualcosa di vecchio, stantio mentre le private, con le loro trasmissioni urlate, non riescono a fornire un’alternativa valida. Occorrerebbe trovare una via di mezzo.”

E allora si torna indietro, ricordando i siparietti con Necco e le reprimende di Valenti: “Parlo sempre con piacere quei simpatici battibecchi con il mio amico Luigi. Lui fece vedere il tre, dopo una vittoria del Napoli sul Milan e qualche tempo dopo io risposi mostrando le quattro dita in telecamera. Noi ci divertivamo ma Valenti non gradiva affatto e il lunedì ci faceva il ‘mazzo’.”

Altri tempi, quando i giornalisti erano professionisti e non bizzarri tifosi invasati: “La figura del giornalista tifoso non la tollero, avessero il coraggio di seguire le loro passioni, rinunciando a fare i cronisti. I miei maestri, su tutti Pizzul e Vitanza, erano inflessibili e mi hanno inculcato una mentalità ben precisa. Bisogna sempre essere equidistanti per essere sereni nei giudizi. Io nutrivo una forte simpatia per la Spal ma non l’ho fatta mai trasparire”

di Dario Marotta

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