Un’investitura importante per un futuro ancora tutto da scrivere. Samir Caetano de Souza Santos, per tutti semplicemente Samir, è il rinforzo difensivo individuato dal Verona per blindare il reparto arretrato, troppo spesso negli ultimi anni vero e proprio punto debole del club del presidente Setti. Un’operazione in sinergia con l’Udinese, proprietaria del cartellino del giovane brasiliano classe ’94, che l’aveva acquistato dal Flamengo per una cifra superiore ai 4 milioni di euro, parcheggiandolo inizialmente al Granada (altro club in mano alla famiglia Pozzo) perché extracomunitario e al momento non tesserabile.
PRESENTAZIONE TATTICA Centrale mancino, all’occorrenza terzino, Samir è considerato un potenziale crack, soprattutto in patria dove sono in molti a scommettere possa ripercorrere le orme di Thiago Silva, l’ultimo grande difensore prodotto dal calcio carioca. Fu proprio l’ex capitano della Selecao qualche mese fa a indicarlo come uno dei suoi possibili eredi, assieme a Marlon e Elivelton, auspicandone quanto prima un trasferimento in Europa per fare esperienza e affinare la tecnica (“Il calcio brasiliano si è messo al passo con i tempi anche dal punto di vista difensivo e stanno venendo fuori giovani importanti. Questi tre potrebbero arrivare presto in Europa: hanno qualità e talento. Samir sa leggere molto bene la partita, è un mancino e questo non è facile per un difensore”). Parole importanti, confermate da quanto dimostrato con la maglia del Flamengo, con cui Samir vanta più di 50 presenze in tre stagioni, la maggior parte accumulate nel corso dell’ultimo campionato conclusosi a dicembre. Fisico imponente (1,88 per 70 kg) e piede educato, si distingue per tempismo e pulizia negli interventi. Elegante e cattivo, ricorda un po’ il nerazzurro Juan Jesus, rispetto al quale dovrà dimostrare di riuscire a sviluppare e migliorare l’aspetto tattico; in questo senso un maestro come Gigi Delneri potrebbe rappresentare una risorsa preziosa, lanciando definitivamente la carriera del talento scuola Fluminense.
STATISTICHE Affidabile nei tackle e nelle chiusure (61% di duelli vinti), abile in fase di impostazione e circolazione di palla, ancora tutto da scoprire in zona gol (nessuno realizzato in 20 partite). Dopo il fallimento di Rafa Marquez, bocciato e rientrato in Messico, a Verona si augurano di riuscire a valorizzare al meglio le indubbie qualità di Samir che, senza la pressione dei risultati, potrà approcciare nel modo giusto il calcio italiano e iniziare a scoprirne pregi e difetti. L’Udinese del resto ci punta molto, e come dimostrato nel corso degli ultimi anni, spesso c’azzecca pure: sarà davvero lui il prossimo leader della Selecao?