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Ennesimo esonero per Walter Zenga che saluta il Wolverhampton. Una carriera da nomade della panchina che lo ha visto allenare ben 16 squadre.

“Il Wolverhampton annuncia che il contratto di Walter Zenga termina con effetto immediato”. Un messaggio asciutto, sintetico e soprattutto pungente. Un comunicato certamente non nuovo a Walter Zenga che nei suoi 18 anni da allenatore ha collezionato la bellezza di 7 esoneri. L’ex portierone dell’Inter che vide iniziare la sua carriera in panchina del 1998 ha sul suo curriculum anche 4 dimissioni e la cifra invidiabile di 16 squadre allenate. Numeri da tecnico già ampiamente navigato ma fin troppo girovago. Incapace di tenersi stretto l’impiego per oltre due anni. L’Uomo Ragno è infatti un vero e proprio nomade della panchina, complici risultati al di sotto delle aspettative ed un carattere tutt’altro che aziendalista.

Goodbye Coach Z

L’ultima avventura in ordine cronologico di mister Zenga porta direttamente in Inghilterra dove in quel di Wolverhampton ad attenderlo ci sono proprio i ‘Lupi’. La Championship come nuovo punto di partenza dopo un anno travagliato con gli addii a Samp prima e Al-Shaab poi. Un campionato ostico seppur di secondo piano ma soprattutto una novità per un allenatore volenteroso di rilanciarsi. L’avvio per la verità in Inghilterra è stato positivo, tanto da entrare presto nel cuore dei tifosi. I Wolves hanno però man mano subito una flessione tanto da collezionare un solo punto nelle ultime 5 uscite. Se a tutto questo aggiungiamo un 18esimo posto inaspettato con soli quattro successi e una vittoria che manca dal 24 settembre il gioco è fatto. L’equazione è semplice e si risolve nel modo più scontato possibile: esonero.

Walter Zenga (Foto: Facebook ufficiale Wolverhampton Wanderers FC)

Walter Zenga (Foto: Facebook ufficiale Wolverhampton Wanderers FC)

Nomade della panchina

16 squadre diverse in appena 18 anni da allenatore non sono di certo roba per tutti. Zenga iniziò la sua seconda vita calcistica nel lontano 1998 con i New England Revolution che furono anche la sua ultima squadra da calciatore. L’impegno da allenatore/giocatore dura però molto meno del previsto e dà il via alla carriera da nomade della panchina di Coach Z. Circa 3 mesi al Brera in Serie D rappresentano la sua prima esperienza in Italia ma le dimissioni sono dietro l’angolo. Il curriculum dell’ex interista si arricchisce già nel luglio del 2002 con il National Bucarest, club col quale sfiora la vittoria in coppa nazionale.

Il posto fisso non fa però di certo per Zenga che prima diventa direttore tecnico del National per poi dimettersi ed andare a vincere il suo primo titolo in carriera con la Steaua Bucarest, che saluterà dopo appena una stagione. Walter non si arrende e riparte dalla Serbia con la Stella Rossa: qui è subito titolo con un piccolo record. Zenga vince infatti per la prima volta nella storia del campionato serbo tutte le gare casalinghe.

Il Risiko di Zenga

Negli ultimi 10 anni la situazione di Zenga è andata via via peggiorando. Poche soddisfazioni, molti esoneri e fin troppi cambi di panchina. Una toccata e fuga con Gaziantepspor, Al-Ain e Dinamo Bucarest prima della svolta. La telefonata porta finalmente il prefisso italiano. La richiesta d’aiuto arriva dal Catania. L’Uomo Ragno da buon supereroe arriva di gran carriera e salva alla grande gli etnei. Proprio in rossazzurro trova i suoi migliori risultati in Italia: due salvezze, una semifinale di Coppa Italia e un record di punti. Risultati ottimi che gli valgono la chiamata di Maurizio Zamparini. A Palermo però è subito amore e odio. Arrivano successi prestigiosi con Napoli e Juventus ma al vulcanico presidente rosanero non basta: esonero dopo appena 5 mesi e nuova carriera in Medio Oriente. Al-Nassr, Al-Nasr e Al-Jazira rappresentano la nuova vita. Qui si stabilisce con la famiglia ma l’Italia chiama ancora.

Walter Zenga - Fonte: Twitter @OfficialWolves

Walter Zenga – Fonte: Twitter @OfficialWolves

Ancora problemi

Nel luglio 2015 è la Sampdoria a riportare nel Bel Paese l’Uomo Ragno. Dell’esperienza genovese si ricorderanno di più le liti a distanza con Cassano e signora che i risultati sul campo. Il KO in Europa League contro il Vojvodina sapeva di sconfitta annunciata. La partenza è col freno a mano e Ferrero gli rifila il ben servito. Esonero già a novembre nonostante un inizio di campionato non troppo negativo. La breve avventura doriana ha lasciato strascichi anche oltre il rettangolo verde per Zenga come dimostrano le parole di Cagni dopo l’esonero col Wolves: “Dopo 35 anni di amicizia il nostro rapporto si è interrotto bruscamente la scorsa stagione. Non posso dire che mi dispiaccia che l’abbiano esonerato: queste cose le paghi dopo. Come persona è cambiato, mi ha raccontato tante balle e per me non esiste più”.

Duello a distanza

Parole forti quelle di Cagni ma Coach Z dopotutto non è di certo nuovo a screzi verbali. A Palermo la sua avventura iniziò con una frase che rimarrà nella storia del club: “Sì, punto allo scudetto ci sono tutte le credenziali per centrare l’obiettivo più prestigioso. Io ho tanta voglia di vincere” così parlava Walter Zenga nel luglio del 2009 dal ritiro del Palermo. Le cose come detto andarono diversamente e lo stesso Zamparini nel 2014 tornò sull’episodio: “Quando Zenga disse che il Palermo avrebbe vinto lo scudetto, probabilmente aveva bevuto!”

Zenga ai tempi del Palermo

Zenga ai tempi del Palermo

Un botta e risposta che non poteva di certo rimanere irrisolto. La stoccata la piazza di nuovo Zenga a Tiki Taka: “Voglio dire che il presidente Zamparini in televisione dice una cosa, poi quando sei con lui te ne dice un’altra. Ve lo dico io, perché lui ha detto che io avevo bevuto quando dissi che il Palermo avrebbe vinto lo scudetto, ma lo scudetto del Palermo era andare in Europa e restarci. Il Palermo dopo di me è andato in Europa, però poi è retrocesso, quindi non so chi dei due ha bevuto”.

Sotto a chi tocca

Un personaggio lo Zenga allenatore che va dunque accolto a 360°. Dai metodi di lavoro quantomeno particolari al carattere forte e deciso, senza dimenticare istinto e imprevedibilità microfono alla mano. Un pacchetto completo quello offerto da Zenga ora nuovamente sul mercato. Quale sarà il 17esimo club di Coach Z?

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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