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MESSINA-REGGINA- POZZEBON PROVOCA GLI AMARANTO

Il bus della squadra amaranto in fiamme, un epilogo sportivo passato in secondo piano. Si discute ancora di Messina-Reggina e di tutto ciò che è accaduto dentro e fuori dal campo. Polemiche senza fine, alimentate inoltre dalle dichiarazioni di Demiro Pozzebon, attaccante della compagine sicula, che si è così espresso dopo il 2-0 maturato allo stadio “Franco Scoglio”: “Abbiamo fatto una partita di grande cattiveria e intensità-si legge su itasportpress- e come giusto che sia li abbiamo menati sia nel sottopassaggio che dentro il campo”.

LE SCUSE

Dichiarazioni improvvide, visto quanto accaduto prima e dopo la partita. Parole che confermano il clima intimidatorio creato intorno al match e denunciato da Karel Zeman, allenatore della Reggina. Successivamente, attraverso una nota comparsa sul sito ufficiale del club, Pozzebon ha provato a rimediare all’errore, scusandosi pubblicamente per quanto detto in precedenza: “Credo che le mie parole a caldo siano state male interpretate. Io vengo da Roma e dalle nostre parti l’espressione “menare” è molto utilizzata e ha tante sfaccettature. Quel che intendevo dire è che abbiamo interpretato la gara con grinta già dal sottopassaggio. Qualche occhiataccia, un po’ di freddezza…ma non si è assolutamente andati oltre la normalità dei derby. Menare per me va inteso come dare e prendere botte morali in questo caso. All’andata abbiamo preso una batosta, siamo stati menati. Al ritorno li abbiamo messi sotto come grinta e determinazione e quel che è successo in campo credo sia sotto gli occhi di tutti e non vale la pena commentarlo. Non credevo ci fosse bisogno di una smentita. Pensavo fosse ben chiara la metafora utilizzata. Chiedo scusa a tutti i tifosi della Reggina e anche a quelli del Messina”.

Un passo indietro doveroso ma forse tardivo, in attesa delle decisioni della giustizia sportiva che, visti e considerati i fatti, potrebbe addirittura sovvertire il risultato sportivo maturato sul terreno di gioco.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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