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Il suo nome è sulla bocca di tutti, come per altro succede ogni volta che arriva il periodo del calciomercatoMino Raiola trova sempre il modo di far parlare di sè e soprattutto dei suoi assistiti. Situazioni tipiche e che nascono per il modo spesso brusco in cui opera il loro agente. Ma come ha fatto Raiola a diventare sineddoche stessa della parola “procuratore”?

Mino Raiola: spettacolarizzare una professione

Quella del calciatore è la professione più spettacolarizzata di tutte, sfugge a molti però che non è la principale se si prende come riferimento l’universo del pallone. Grazie al modo moderno di intendere il calcio non più solo come sport, ma anche dal punto di vista dello spettacolo – comunicativo e ovviamente imprenditoriale – il procuratore è diventata una figura professionale fondamentale, un punto di riferimento nell’ambiente quasi più importante dei calciatori. È il procuratore a curare gli interessi del suo assistito in tutti gli aspetti, non solo legati alla crescita professionale ma soprattutto a quella umana: si presta molta attenzione infatti anche al fattore ambientale per il giocatore e la sua famiglia e alla psicologia dello stesso.

Insomma è diventata una professione che accompagna l’essere umano calciatore e non solo il giocatore. Il mestiere di procuratore c’è sempre stato, prima però non aveva la stessa rilevanza mediatica e quasi non si conoscevano i nomi dei manager di ciascun giocatore anche nel caso di trattative eclatanti. Oggi la situazione è opposta anche grazie a uomini come Mino Raiola che hanno intuito che il mondo sportivo dovesse iniziare a parlare anche di loro e non solo dei giocatori.

A dimostrazione di questo c’è il fatto che per valutare una voce di mercato o una possibile trattativa di un giocatore che potrebbe trasferirsi in una qualsiasi squadra, una delle prime domande che si pongono addetti ai lavori e tifosi non riguarda le cifre dell’operazione o dello stipendio del giocatore, bensì chi sia il suo procuratore e come sia abituato ad operare nella cura degli interessi del giocatore.

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Pogba e Raiola a Miami – Fonte Instagram Paul Pogba

Non chiamatelo pizzaiolo

Per parlare di Mino Raiola bisogna subito sfatare un mito che ormai fa parte dell’opinione che il pubblico ha di lui, ovvero il fatto che abbia fatto il pizzaiolo e poi sia diventato uno degli agenti più importanti del panorama mondiale. La storia, come lui stesso ha confermato più volte, è un’altra: Mino Raiola è nato a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, ma la sua famiglia si trasferisce ad Haarlem nei Paesi Bassi in cerca di fortuna. La famiglia decide di aprire il ristorante “Napoli” e qui il giovane Mino aiuta i genitori non come pizzaiolo come è sempre stato dipinto, ma come cameriere in quello che lui stesso ha definito “uno dei periodi più felici della mia vita”.

La storia di Raiola si intreccia a quella del calcio quando prova a intraprendere la carriera da giocatore (come portiere) per l’Harleem. La sua vita però prende altre strade e Mino abbandona il campo prima per gestire le giovanili dell’Harleem, poi per lavorare come direttore sportivo della prima squadra e da ultimo per fondare la sua prima società di mediazione: la Intermezzo. Dopo la fondazione della sua società, Raiola si dedica totalmente alla sua professione di procuratore e a partire dai Paesi Bassi inizia a curare aspetti contrattuali e di immagine dei suoi assistiti.

Il legame con l’Italia però sarà una costante per tutta la carriera di Raiola e saranno molti i suoi giocatori che indosseranno la maglia di una squadra di Serie A. La prima grande operazione in questo senso è stata fatta con Bergkamp all’Inter, poi Nedved alla Lazio. Ma la celebrità è arrivata con l’epopea di Zlatan Ibrahimovic, un vero e proprio tour dell’Europa cominciato all’Ajax e terminato (per ora) al Manchester United, passando per l’Italia (Juventus, Inter e Milan) e la Spagna (Barcellona). Raiola ha legato a doppio filo il suo nome a quello del suo assistito Ibrahimovic. Lo svedese gli ha garantito notorietà e ricchezza grazie ai numerosi trasferimenti nel corso della sua carriera.

Mino Raiola, uomo prima che procuratore

Il mestiere di Raiola e dei procuratori in generale, è quello di valorizzare al massimo i propri giocatori e di guadagnare sulle commissioni e sulla crescita del valore di mercato degli stessi giocatori. Un palese esempio di questo è il trasferimento del giocatore Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United per una cifra di 100 e passa milioni di euro per il trasferimento, 13 milioni l’anno per 5 anni al giocatore e 25 milioni di euro di commissioni per Raiola. Questo trasferimento si è rivelato il più costoso della storia della squadra di Manchester. Oltretutto i Red Devils hanno dovuto ricomprare il giovane campione a cifre folli dopo averlo lasciato andare quasi a costo zero, proprio alla Juventus e proprio grazie a Raiola.

Così descritto sembrerebbe uno squalo, pronto a tutto per soddisfare il suo desiderio di arricchirsi attraverso le commissioni sfruttando i propri ignari assistiti. O almeno questo è quello che vogliono far credere le voci su di lui. Il Raiola che emerge da recenti interviste però è un altro. È un uomo che mostra sensibilità. Ha veramente a cuore i propri assistiti e che vuole per loro il meglio non solo dal punto di vista professionale. In certi casi è addirittura considerato un padre putativo a cui i giovani giocatori chiedono consigli che vanno al di là della propria professione.

Tutti i calciatori di Mino Raiola

Ecco tutti i calciatori della scuderia di Mino Raiola:

  • Paul Pogba – Manchester United – 100 milioni
  • Marco Verratti – PSG – 75 milioni
  • Lorenzo Insigne – Napoli – 65 milioni
  • Gianluigi Donnarumma – Milan – 55 milioni
  • Alessio Romagnoli – Milan – 50 milioni
  • Kostas Manolas – Roma – 45 milioni
  • Hirving Lozano – Napoli – 40 milioni
  • Moise Kean – Everton – 40 milioni
  • Henrikh Mkhitaryan – Roma – 25 milioni
  • Justin Kluivert – Roma – 23 milioni
  • Blaise Matuidi – Juventus – 22 milioni
  • Giacomo Bonavenura – Milan – 20 milioni
  • Mario Balotelli – Nizza – 20 milioni
  • Donyell Malen – PSV Eindhoven – 18 milioni
  • Alphonse Areola – Real Madrid – 17,50 milioni
  • Diadie Samassékou – Hoffenheim – 17 milioni
  • Andrea Pinamonti – Genoa – 15 milioni
  • Pablo Rosario – PSV Eindhoven – 13 milioni
  • Calvin Stengs – AZ Alkmaar – 12 milioni
  • Marcus Thuram – Borussia Moenchengladbach – 12 milioni
  • Walter Benitez – Nizza – 10 milioni
  • Luca Pellegrini – Cagliari – 10 milioni
  • Kenny Tete – Olympique Lione – 8 milioni
  • Mohamed Fares – SPAL – 6 milioni
  • Philippe Sandler -Anderlecht – 4,5 milioni
  • Zlatan Ibrahimovic – Los Angeles Galaxy – 3,5 milioni
  • Sergio Romero – Manchester United – 3,5 milioni
  • Derrick Luckassen – Anderlecht – 3 milioni
  • Camillo Ciano – Frosinone – 3 milioni
Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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