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La doppia sfida in Champions League contro il Real Madrid per il Napoli sarà indimenticabile. Dopo tanti anni la squadra azzurra è scesa in campo al Santiago Bernabeu affrontando la migliore squadra d’Europa, che poi ha trionfato in finale contro la Juventus. La partita a Madrid è stata equilibrata fino ad inizio ripresa, poi il gol di Casemiro ha spezzato le gambe agli uomini di Sarri che hanno sfiorato un gol nel finale con Mertens. Al ritorno al San Paolo il Napoli ha disputato il miglior primo tempo della stagione venendo solo condannato dall’uno-due micidiale di Sergio Ramos dagli sviluppi di calcio d’angolo. Sarri, però, ha apprezzato la doppia prestazione dei suoi e a Dimaro ha svelato perché ha posizionato Diawara come vertice basso durante l’incontro con i tifosi presso il teatro di Folgarida: “Non ricordo perchè non ha giocato Allan, penso che abbia giocato Diawara perchè non eravamo sicuri avere in mano la partita per lunghi periodi di tempo, sotto il punto di vista dell’interdizione quando il campo si allarga ha qualche metro in più rispetto a Jorginho. Avendo Diawara da vertice basso abbiamo fatto giocare Zielinski ed Hamsik“. Il tecnico toscano, però, vuole continuare a far ammirare il suo calcio sotto l’ombra del Vesuvio senza cali di concentrazione: “La perdita di punti contro le piccole è una cosa che succede e succederà ed è quasi inevitabile. Difficile pensare che contro 14 squadre si possa vincere andata e ritorno, sono situazioni anche alla Juventus contro il Genoa ed alla Roma contro il Cagliari. Questi incidenti di percorso non succedono solo a noi ma anche ad altre. A noi interessa la continuità e noi l’abbiamo persa per 20 giorni lasciando dei punti”. Infine, una battuta su Rafa Benitez: “Penso che senza di lui il Napoli non avrebbe alcuni dei giocatori importanti che ha. Il nome di Benitez è stato richiamo per quelli arrivati, ad esempio, dal Real. Non abbiamo distrutto niente, abbiamo cercato di velocizzare il tutto ed averte qualche accortezza difensiva in più. La squadra come mentalità aveva già la voglia di giocare a calcio”.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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