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Oggi ci affacciamo alla finestra del Nord Europa per focalizzare la nostra attenzione su una regione geografica, la Scandinavia, che ormai da anni ci dà la sensazione di regalare al calcio una quantità di talenti cristallini che ben presto approdano nei campionati più importanti d’Europa. Parliamo dunque di un giovanissimo classe 1998; Mikael Neville Anderson,  che potrebbe rappresentare un ottimo affare ‘low cost’ considerato il valore di mercato che si aggira intorno ai 100mila euro. Andiamo a scoprire un po’ di più della vita e della giovanissima carriera di questo ragazzo.

Mikael Neville Anderson, dal profondo nord passando…dall’Italia!

Anderson nasce a Reykjavik, in Islanda il 01/07/1998 e, trasferitosi in Danimarca, comincia a muovere i primi passi in un campo da calcio a 3 anni, allenato dal padre. Spinto da quest’ultimo, entra a far parte del’Accademy della prestigiosa squadra del Midtjylland, militante nella massima seria danese la Superliga. Dato il suo enorme talento, viene schierato spesso sotto età, tanto che nel 2012, all’età di 14 anni, gioca negli U-17 dove segna 12 reti in 14 partite. Si vede anche in Italia per il torneo ‘NEREO ROCCO’, dove risulta capocannoniere della manifestazione e contribuisce alla vittoria della competizione segnando in finale contro il Coritiba. Successivamente durante la stagione 2015 viene impiegato stabilmente nella primavera della squadra danese, dove dapprima gioca la Youth League segnando 2 gol nel rocambolesco 4 a 4 con i pari età dell’Atletico Madrid (partita poi vinta ai rigori), consacrandosi a livello giovanile. Nell’agosto del 2015, dopo aver raggiunto ottimi risultati con la primavera, Anderson viene promosso in prima squadra assieme a ben otto compagni; gli viene offerto un contratto di 5 anni che inizialmente non vuole firmare. Tuttavia, nell’ottobre del 2016 dopo essersi completamente ripreso da un infortunio di 6 mesi, decide di firmare il primo contratto professionistico della sua carriera. Il suo debutto in Superliga avviene il 4 dicembre 2016 contro l’AGF ma, complessivamente, sono soltanto due le presenze in prima squadra nonostante la costante convocazione. Il 31 agosto 2017, passa in prestito annuale al Vendsyssell in prima divisione, dove ha modo di debuttare giocando 36 minuti nella “DBU POKALEN” ovvero la coppa nazionale. Vanta anche un provino, non superato, con gli inglesi dell’Aston Villa, che sarà per lui un’esperienza fondamentale per i consigli ricevuti ed i grandi calciatori incontrati.

Caratteristiche e punti deboli

Di lui hanno parlato in maniera eccezionale utilizzando parole al miele sia Soren Bjerg, suo ex allenatore giovanile che ne esaltava la capacità di essere sempre creativo e diversificare ogni tipo di giocata, e poi Flemming Broe direttore dell’Academy dei Lupi danesi che lo definisce “innamorato del calcio”. E’ un calciatore molto tecnico, ambidestro, non ha problemi a giocare sia a destra che a sinistra pur essendo stato utilizzato spesso dietro le punte; cerca sempre l’uno contro uno per creare la superiorità numerica, è molto veloce e soprattutto un vero funambolo con il pallone, seppur altruista nelle zone nevralgiche del campo Tuttavia non riesce a sfruttare al meglio queste sue caratteristiche poiché non è troppo preciso sotto porta. Dove può migliorare? Il numero dei gol insieme alla forza fisica: alto 180cm, pesa solo 69kg, conformazione che lo aiuta nel suo modo di giocare veloce e palla a terra ma lo penalizza negli scontri con i difensori avversari più forti da un punto di vista aereo e fisico. Buone le doti balistiche e gli inserimenti continui sia esterni che interni alle difese avversarie.

Sogni di un giovane calciatore

In una recente intervista a noi concessa, ha affermato di credere enormemente nelle sue capacità ma di non sentirsi ancora un calciatore vero. Potrà senz’altro diventarlo solo dopo aver migliorato i suoi punti deboli, riconoscendo nel lavoro l’unico strada per  raggiungere la fama e mostrando così una grandissima umiltà. Pur avendo chiarissime origine africane, Andersen vanta due nazionalità: quella danese e quella islandese. In questo momento ha scelto di giocare nell’U-21 islandese ed è presumibilmente ciò che continuerà a scegliere.
Il suo sogno è quello di giocare in Premier League ma lo ecciterebbe anche una sfida in serie A (con particolare preferenza per il Napoli)  o in Bundesliga. In questo momento non si sente ancora pronto, avendo tanto da dimostrare e imparare per incrementare il suo potenziale.

Ci auguriamo che ben presto possa migliorare e maturare definitivamente e che possa realizzare il suo sogno di giocare in uno dei più grandi Paesi d’Europa. In ogni caso ad appena 19 anni è lecito sognare, a patto di rimanere con i piedi ben saldi per terra.

di Mariano Giomini

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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