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The long and winding road that leads, to your door”. Così cantavano i Beatles nel 1970 nell’album capolavoro Let it be. Per i Fab Four di Liverpool “la lunga e tortuosa strada” era l’unica via da percorrere per raggiungere la porta dell’amore perduto. Per l’Inter di Spalletti, almeno per una settimana, significa primo posto in classifica.

Inter: “The long and winding road”

Non poteva non essere più lunga e accidentata la strada intrapresa dai nerazzurri che, quasi due anni fa, in un freddo pomeriggio di gennaio abbandonavano il primato della serie A. Una suggestione. Un sogno perdurato un intero girone, spezzatosi proprio alla vigilia del giro di boa. Dopo 24 mesi di fallimenti, rivoluzioni societarie e speranze tradite, la lunga ricorsa dell’Inter è giunta al momento più alto. Meravigliosamente spietata, la squadra di Spalletti ha approfittato dello scontro diretto tra Napoli-Juve per mettere la proprio ruota davanti a tutte.

Un traguardo parziale, un semplice Gran Premio della Montagna, ma che rapportato alla realtà di pochissimi mesi fa merita applausi a scena aperta. Un’estate complicata quella nerazzurra, reduce dalle macerie di una stagione terrificante. L’ennesimo cambio in panchina, i big con la valigia in mano e le rivali storiche che giorno per giorno sembravano diventare più grandi. Prevedere una stagione difficile, l’ennesima, non era poi così sbagliato. Anzi, al contrario dei soliti buoni auspici estivi, mai come in questa occasione i nerazzurri partivano a fari spenti.

Montella gode Spalletti freme

Prima pagina della Gazzetta dello Sport dello scorso 14 luglio.

Nuova pelle

Due anni dopo l’Inter è di nuovo prima e, nonostante le colonne dei due gruppi siano quasi le stesse (Handanovic, Miranda, Perisic e Icardi), la squadra ha cambiato totalmente pelle. Se l’Inter di Mancini diventò famosa per gli 1-0, per essere una squadra poco spettacolare ma estremamente cinica, i nerazzurri visti nelle ultime settimane cominciano ad impressionare per forza e continuità. Dopo l’ottima partenza, una fase di stallo tra settembre e ottobre, la squadra di Spalletti assume di giornata in giornata un profilo ben definito.

Ancora una volta il tecnico di Certaldo sta confermando la sua qualità più grande, quella di far rendere al massimo i giocatori a disposizione. E dopo aver creato il senso del gruppo, messo a proprio agio i singoli, il suo gioco comincia a far capolino. L’utilizzo degli esterni, i centrocampisti box to box, il sacrificio collettivo e quell’amore per il gioco in verticale che permette alla propria squadra di essere a tratti irresistibile. Perchè è così che appare l’Inter quando tutte le rotelle dell’ingranaggio girano al massimo, e la prova di ieri contro il Chievo ne è una magnifica rappresentazione.

La rete del 4-0 di Milan Škriniar esalta particolarmente la mentalità trasmessa da Spalletti alla squadra. Mentre nelle ultime stagioni avevamo spesso visto un’Inter compassata, molto lenta a ribaltare il fronte di gioco, in poco meno di 15 secondi qui i nerazzuri firmano la ripartenza da manuale. Škriniar sradica il pallone dai piedi di Inglese e fa ripartire immediatamente l’azione. Brozovic alza la testa e verticalizza verso Candreva, che con il suo affondo senza palla aveva già creato i presupposti del passaggio. Cross perfetto dell’esterno nerazzurro per l’inserimento centrale di Škriniar, che in tuffo corona una corsa di 60 metri. Sì, mentre stavate leggendo Milan l’aveva già picchiata dentro

Inter forza 3

Dopo essersi aggrappata ad Handanovic, riscoperto la solidità difensiva e inserito il muscolo e la classe di Vecino e Borja Valero, questa Inter ha sicuramente il volto del tridente d’attacco. Il lavoro e i numeri di Candreva, Perisic e Icardi sono sotto gli occhi di tutti. Un tris d’assi scelto da Mancini, testato da Pioli e esaltato da Spalletti. Dopo le prove generali della scorsa stagione, i tre sono letteralmente esplosi con il tecnico toscano, e ad oggi rappresentano la vera arma segreta della squadra. In queste prima metà di stagione i tre hanno posto la propria firma in 13 occasioni su 15 match disputati. A secco solo nello 0-0 al San Paolo e nell’1-0 casalingo contro il Genoa, non a caso due dei match in cui i nerazzurri hanno fatto più fatica e creare azioni da gol.

Con 36 partecipazioni attive tra reti e assist, quello nerazzurro rappresenta il tridente più prolifico della serie A. 16 reti e 1 assist per il capitano Icardi, 7 reti e 6 assist per Perisic e infine 6 assist e ancora nessuna rete per Candreva. Meglio dei campioni d’Italia della Juventus, fermi a 32, e del Napoli di Sarri con 28. Ancora più dietro il tridente della Roma fermo a 21.

Tridenti serie A

Dati ufficiali Lega Serie A

La lunga rincorsa è terminata. Il primo posto perduto finalmente ritrovato. Nemmeno il tempo di assaporare il gusto dolce della vetta che il “Barba” lassù ha già scelto la prossima sfida in calendario. Sarà il match di sabato contro la Juventus a dirci se, dopo aver messo le ali, l’Inter avrà anche il coraggio di volare.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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