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Per un mercato apparentemente nullo e deludente, c’è un Napoli che punta all’internazionalizzazione del proprio brand. Una società che con tutte le difficoltà del caso sta cercando di elevarsi e sfruttare al massimo le proprie risorse. Figura chiave a tal proposito è Serena Salvione, responsabile marketing internazionale della Ssc Napoli. Dopo le esperienze lavorative con la Juventus e la Nba, la Salvione lavora per il Napoli da circa un anno e sta attuando interessanti strategie per dare maggiore impulso ai mercati internazionali. Da qui nascono le iniziative, spiegate all’evento Sport e Social Network, di comunicare con sette lingue diverse sui social e fidelizzare i tanti tifosi legati ad uno specifico calciatore del Napoli. “Da un anno e mezzo, abbiamo deciso di approcciare in modo strategico i mercati internazionali su internet. Il Napoli non comunicava in altre lingue rispetto all’italiano, c’era solo un account spagnolo. Dopo una nostra analisi preventiva, ci siamo accorti che gran parte dei followers arrivano dall’estero“. Un esempio? L’Algeria è il primo paese per numero di follower del Napoli, grazie a Faouzi Ghoulam. Un intreccio di interessi per sfruttare al massimo i diritti d’immagine dei giocatori. Nascono così anche iniziative in Cina, Stati Uniti, America del Sud ed Indonesia per stringere accordi commerciali e aumentare il fatturato della società. Perché il giocatore singolo attira e trascina più della squadra. Il modo migliore per sfruttare le opportunità che nascono da una società che ha sempre puntato sui diritti d’immagine. “Sommando il numero dei follower dei calciatori, ci siamo accorti che doppiavano quelli del club. Per questo motivo abbiamo attivato alcuni nostri profili social in lingua polacca, ci siamo resi conto che il Napoli veniva solo dopo il Borussia Dortmund per la penetrazione nel mercato del paese da cui provengono Milik e Zielinski. Milik, per i suoi connazionali, arriva subito dopo Lewandowski”. Ed è proprio in Polonia che il Napoli è riuscita ad ottenere risultati anche con il webstore grazie a campagne geolocalizzate che hanno portato un incremento delle vendite Tra le tante iniziative interessanti anche la partnership con Tinder, app di incontri. Il Napoli è la prima società ad aver lavorato con loro in un’ottima più ampia di nuove forme di interazione non prettamente calcistiche. Della stessa tipologia anche la figura del cardinale Voiello di The Young Pope (tifosissimo del Napoli) o un video su Gomorra con Salvatore Esposito (Genny Savastano). Quest’ultimo è stato il video più condiviso a novembre tra tutte le società di serie A, quattro milioni di persone raggiunte e 1,2 milioni visualizzazioni.

Napoli, dall’internazionalizzazione al problema vivaio

Per un’internazionalizzazione in atto c’è però un vivaio che stenta ancora a decollare. Sono soltanto 16 i giocatori cresciuti nel vivaio del Napoli che giocano oggi in serie A e serie B. Nella speciale classifica stilata dal Corriere dello Sport, guida la Roma con 44 giocatori. Sul podio le due milanesi: 43 il Milan, 40 l’Inter. Ai piedi del podio la Juventus (37), seguono Atalanta (32), Fiorentina (25), Lazio (21), Torino (19) e poi il Napoli (16). Ma spiccano anche alcuni club di “B”. Il Brescia fa meglio, ad esempio, di Napoli e Toro con 20 giocatori. Anche l’Empoli è più avanti degli azzurri con 18 giocatori, mentre ha lo stesso numero di giocatori il Pescara: 16. Un problema rilevante per una società che vuole stare al passo della Juventus, affrontarla e magari coprire quel gap che si è creato in questi anni dal punto di vista societario. Ed è proprio qui che manca ancora il passo in avanti considerando che gli azzurri non hanno ancora sviluppato un settore giovanile all’altezza della situazione. Pochi gli investimenti fatti, per non parlare delle strutture praticamente assenti: il vero tallone d’Achille della gestione De Laurentiis se si considera anche il nodo stadio. La poca presenza di giocatori di proprietà del Napoli in serie A e serie B è dovuta anche la mancanza di rapporti solidi e di amicizia con le piccole società. Ciò che traspare è un Napoli ancora in fase di evoluzione con rapporti solidi solo ed esclusivamente con Carpi e Chievo Verona. Un altro aspetto che ha influito probabilmente in maniera negativa nell’ultima sessione di calciomercato, vedi i casi Politano e Verdi e il rimando ad intrecci di mercato con Juventus ed Inter. Pro e contro di una società che vuole crescere ma che ha ancora tanto da fare.

Claudio Cafarelli

Giornalista pubblicista, laurea in Economia, fondatore di Contrataque nel 2012 e di MinutiDiRecupero nel 2020. Appassionato di SEO e ricerca di trend, ho lavorato come copywriter e content manager per agenzie italiane e straniere con particolare attenzione alla scrittura e indicizzazione di contenuti. Dopo aver coltivato una lunga esperienza nella scrittura di trasmissioni televisive e radiofoniche, lavoro per l'agenzia di marketing digitale Jezz Media come responsabile editoriale per l'Italia. Mi occupo della costruzione di piani editoriali facendo riferimento ad analisi trend e volumi di ricerca in chiave SEO e della stesura ed ottimizzazione di articoli e testi per siti web

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