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Simone Verdi, attaccante del Bologna attualmente ai box per un infortunio muscolare, è stato vicinissimo a vestire la maglia del Napoli nella scorsa sessione di calciomercato. Il club di De Laurentiis sarebbe arrivato a mettere sul piano anche 25 milioni per il talento italiano cresciuto nel settore giovanile del Milan, ma alla fine lo stesso Verdi ha rifiutato il trasferimento preferendo di continuare la sua avventura con la società emiliana almeno fino a giugno. Ai microfoni de “Il Corriere della Sera” l’esterno rossoblu ha dichiarato: “Scherzi a parte io non ho detto no al Napoli, ho detto sì al mio percorso al Bologna: non potevo andarmene a gennaio dopo tutta la fiducia che ha riposto in me quando venivo dalla retrocessione col Carpi. Si è montato un caso molto più grande del dovuto. Ho dovuto sentire tante falsità, cose brutte persino sulla mia famiglia e sulla mia fidanzata, che avrebbero interferito nella scelta. Poi ho sbagliato anch’io. Avrei dovuto intervenire subito per spiegare e calmare le acque: invece la mia riservatezza, che ritengo un pregio, ha peggiorato la situazione“.

Verdi, Napoli l’occasione della vita

Senza Mondiale a giugno l’obiettivo di Verdi sarà quello di contribuire al raggiungimento della salvezza della squadra di Donadoni, ma l’attaccante originario di Pavia ha poi brevemente spiegato: “L’offerta del Napoli poteva cambiare la mia carriera, lo so. Ma, dopo avere giocato già in sei squadre, a 25 anni qui ho trovato per la prima volta la mia casa calcistica. Sento di avere un progetto da condurre fino a giugno. Adesso pensiamo al presente, è meglio…Mi viene da ridere sulle altre voci di mercato, nessuno muoveva i fili. So ragionare da solo”. Infine, il giocatore ha svelato di aver parlato anche con l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri nei giorni precedenti al suo rifiuto definitivo: “Una telefonata amichevole. Ha capito, con molta serenità e sensibilità. Non mi sono pentito della scelta neanche per un attimo. Tutto questo casino per poi cambiare idea?”.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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