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Mahmood e Blanco hanno conquistato la vetta della classifica del Festival di Sanremo 2022 nel corso della terza serata, spodestando Elisa secondo i giudizi di Demoscopica 1000 e Televoto.

Il duo non avrà ospiti al fianco nella serata delle cover in programma venerdì 4 febbraio. La canzone scelta è un grande classico di Gino Paoli, Il cielo in una stanza. Ecco il significato del brano.

Il cielo in una stanza, significato

Quando si parla de Il cielo in una stanza si pensa, oggi, a un grande classico, scritto da un Gino Paoli che nell’immaginario generale ha l’aspetto odierno. Aveva però appena 25 anni quando scrisse questo capolavoro.

Lo stesso autore ha descritto il brano come il racconto di un incontro con una prostituta. Il tutto avvenuto in un bordello di Genova, riconoscibile dal soffitto viola. La passione travolge entrambi, persi nello spazio e nel tempo. Le emozioni hanno la meglio e quella stanza si fa mondo.

Inizialmente il brano uscì senza il suo nome, bensì quella di Mogol-Toang. Il motivo è presto svelato. Al tempo Paoli non era ancora iscritto alla SIAE. Il cantautore ha spiegato come il brano fosse stato rigettato da molti, fino alla registrazione di Mina: “Tony De Vita, che aveva curato l’arrangiamento, mi disse che sarebbe stato un successo mondiale. Disse che Mina aveva pianto dopo aver finito di cantarla. Con lei si sono commossi tutti i musicisti”. Ha analizzato il testo, molti anni dopo, sottolineando come si concentri sul momento dell’orgasmo, in un rapporto con una prostituta: “Un gesto umano e al tempo stesso mistico, che proietta in una dimensione dove sei tutto e niente”.

Il cielo in una stanza, testo

Quando sei qui con me

Questa stanza non ha più pareti

Ma alberi

Alberi infiniti

 

Quando sei qui vicino a me

Questo soffitto viola

No, non esiste più

Io vedo il cielo sopra noi

Che restiamo qui

Abbandonati

Come se non ci fosse più

Niente, più niente al mondo

 

Suona un’armonica

Mi sembra un organo

Che vibra per te e per me

Su nell’immensità del cielo

 

Suona un’armonica

Mi sembra un organo

Che vibra per te e per me

Su nell’immensità del cielo

Per te e per me

Nel cielo

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno