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Escape Plan – Fuga dall’inferno è un film d’azione diretto da Mikael Hafstrom nel 2013, con la coppia Sylvester Stallone – Arnold Schwarzenegger.

Ray Breslin (Sylvester Stallone) ha un’azienda che si occupa di collaudare i sistemi di sicurezza delle prigioni, ma lo fa in maniera piuttosto insolita: si fa chiudere lui stesso nel carcere, spacciandosi per un detenuto. Il problema arriva quando si ritrova in un prigione particolarmente efficace, la Tomba, progettata sulla base dei suoi studi e che pare essere stata studiata proprio per essere una trappola per lui.

Questa è la trama di Escape Plan – Fuga dall’inferno, primo film della saga action sul personaggio di Ray Breslin interpretato dal mitico Sly. Dirige lo svedese Mikael Hafstrom (1408, Il rito), con un cast in cui compaiono anche Arnold Schwarzenegger, 50 Cent, Jim Caviziel, Vincent D’Onofrio, Vinnie Jones e Sam Neill.

Escape Plan – Fuga dall’inferno: il finale del film

Breslin si allea con Rottmayer (Schwarzenegger), un altro detenuto, e insieme scoprono che in realtà la Tomba non è un carcere come gli altri: in realtà, il penitenziario è stato ricavato all’interno di una grossa nave che si posta per i mari, ed è quindi difficilmente localizzabile, poiché la sua posizione cambia continuamente.

I due prigionieri elaborano un piano per evadere, scatenando una rivolta durante la quale possano uscire e raggiunge l’elicottero. Dietro all’imprigionamento del protagonista, inoltre, non c’è altri che Clark (D’Onofrio), suo socio d’affari invidioso, che ha quindi deciso di tradirlo e stringere un patto con Hobbes, il proprietario del penitenziario.

Il piano di fuga ha successo, e così Breslin e Rottmayer riescono a salire sull’elicottero e scappare, atterrando infine su una spiaggia del Marocco. Qui, Rottmayer rivela di essere in realtà il famoso criminale noto come Mannheim, e che Jessica Miller, che ha ingaggiato Breslin per testare la sicurezza della Tomba, non è in realtà un’agente CIA, ma sua figlia: si è rivolta al protagonista per trovare un modo per liberare il genitore.