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Testo e il significato della canzone de I Cugini di Campagna a Sanremo 2023 dal titolo Lettera 22, scritta da La Rappresentante di Lista

Lettera 22 è la canzone che I Cugini di Campagna portano sul palco di Sanremo 2023. Per il gruppo si tratta del debutto al Teatro Ariston a 53 anni dalla loro nascita, una tappa obbligata per festeggiare la longevità di una formazione che ha segnato la storia della musica italiana. Lettera 22 è stata scritta a sorpresa da La Rappresentante di Lista, un brano che lo stesso Amadeus ha proposto a I Cugini di Campagna che hanno accettato con grande entusiasmo. Il leader Ivano Michetti ha spiegato che è stato attratto dalla musica e dalle armonie e perché l’obiettivo del gruppo è quello di parlare ai giovani. Nelle prove che si sono tenute in questi giorni è trapelato che Lettera 22 non è la tipica canzone de I Cugini di Campagna infatti non è presente il classico falsetto che ha caratterizzato da sempre la loro carriera. Il significato del testo di Lettera 22 è il peso della sincerità e della capacità di trovare le parole adatte per comunicare. Proprio per questo è stato scelto come titolo Lettera 22 perché non è presente nell’alfabeto italiano e perché rimanda agli anni 50. Infatti Lettera 22 è anche il nome di una macchina da scrivere marchiata Olivetti, tra i prodotti più popolari che ha riscosso successo in Italia e all’estero. I Cugini di Campagna hanno raccontato che la canzone che porteranno a Sanremo 2023 è stata arrangiata pensato alla Cappella Sistina, Ivano Michetti ha lavorato anche al testo cercando di trovare un punto di incontro tra la stesura de La Rappresentante di Lista e l’anima de I Cugini di Campagna. Un brano che secondo il frontman è perfetto per il gruppo e soprattutto ideale per il loro debutto al Festival di Sanremo.

Lettera 22 testo

Io non sono altro che un bambino
Che non sa contare
E vorrebbe dirti che gli manchi
Senza le parole
Io non sono altro che un dottore
Che si è fatto male
Io non sono altro che un palazzo
In costruzione e cade
Se mi guardi con quegli occhi amore
Mi farai morire
Io non sono altro che una storia
Che non sa finire
Io non sono altro che un giardino
Senza neanche un fiore
Io senza di te non sono altro che
La parola “amore”
E con questo amore tornerei
A dirti che ci vuole altro
Per convincermi a rinchiuderti
Dentro un singhiozzo
Altro per lasciarmi in un riflesso
Dentro a uno specchio
E non era mai il momento giusto
E non era mai il momento giusto
Per parlare
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Ora che ho trovato le parole
Già mi salta il petto
Come treni in corsa tra le nuvole
Uno spazio altro
Come due uragani che distruggono
Ma per dispetto
Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo
Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io.
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno