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Testo e il significato della canzone di Mara Sattei a Sanremo 2023 dal titolo Duemilaminuti: il brano è scritto da Damiano dei Maneskin

Reduce dal successo dell’estate 2022 La Dolce Vita con Fedez e Tananai, Mara Sattei debutta al Festival di Sanremo con una canzone scritta da Damiano David dei Maneskin. Duemilaminuti è il brano con cui l’artista partecipa a Sanremo 2023 e il significato del testo analizza come non ci si riesce ad uscire da una relazione ormai finita e di come ci si sente in una gabbia. Solo quando si mette un punto alla storia ci si sente davvero vivi “Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me”. Come detto Mara Sattei canta un brano composto da Damiano dei Maneskin e ovviamente l’attenzione è stata catturata da questa collaborazione che l’artista ha spiegato nata perché sono molto simili e hanno grande sintonia. È stato il cantante del gruppo a scrivere a Mara Sattei per farle ascoltare la canzone in studio perché suo fan e perché voleva proporle qualcosa spiegando di aver sentito una grande connessione. Duemilaminuti è stato registrato in studio con la presenza di Damiano perché aveva bisogno di trasmettere al meglio il significato dietro la canzone, perché racconta una storia vera, una scelta che ha colpito in primis Mara Sattei. A produrre la canzone Duemilaminuti è stato thasup tra i produttori e artisti più apprezzati degli ultimi anni e fratello di Mara Sattei. L’obiettivo della cantante è quello di trasmettere al pubblico ciò che prova quando canta il suo brano infatti ha raccontato di avere brividi di enorme emozione e spera di emozionare tutti.

Duemilaminuti testo

Ti chiamerei anche se non prende
Ti cercherei dove non si vede
Dovesse rimanermi niente
Non importa se fa male
A piedi scalzi sulla neve
Non ho paura di cadere
Pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti
Però il risultato non cambia nemmeno se cambi gli addendi
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire di me in fondo cosa pensi
Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi
Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Io mi ricordo quando ritornavi a casa stanco
E sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool
E ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia
Non ti importava di distruggere i nostri momenti
Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni
Che quel male che ti porti non andrà più via
Pensavo di poter guardare le cose da un punto di vista diverso
Però il tuo riflesso non cambia
Non entri mai nel mio universo
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire che in fondo tu eri diverso
Cercassi nel buio le ombre
O l’aria nel mare blu intenso
Ho capito che non era amore ma soltanto un posto che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Ma dimmi se c’è stato amore tra quelle parole (tra quelle parole)
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore (anzi duemila ore)
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno