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Tony Bennett è morto a 96 anni a causa di una malattia. Chi era il noto cantante americano che ha collaborato con Frank Sinatra 

Il mondo della musica dice addio a una delle sue leggende, il cantante statunitense Tony Bennett. L’annuncio della sua morte è stato dato quest’oggi, venerdì 21 luglio 2023, nel primo pomeriggio dalla sua portavoce Sylvia Weiner. Tony Bennett è ricordato soprattutto per la sua incredibile longevità, con 72 anni di carriera alle spalle, nel corso della quale ha vito, tra i vari premi, ben 20 Grammy Awards, pubblicando 103 album in totale. Era inoltre considerato l’ultimo grande crooner americano, dopo le morti di grandi cantanti come Perry Como, Frank Sinatra e Dean Martin: questo termine indica un particolare tipo di artisti che si caratterizzavano per un modo di cantare caldo ed emotivo, divenuto di grande successo negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Cinquanta, a partire da Bing Crosby (e in Italia, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, grazie a interpreti come Johnny Dorelli e Teddy Reno).

Tony Bennett era l’ultimo rimasto dei grandi crooner originali, avendo iniziato la sua carriera canora nel 1949. Nato a New York il 3 agosto 1926, era in realtà di origine italiana: il suo vero nome era Anthony Dominick Benedetto, ed era il figlio di un commerciante calabrese (nato a Podargoni, vicino Reggio Calabria) immigrati negli Stati Uniti nel 1906, e di una sarta statunitense a sua volta figli di immigrati reggini. Iniziò a cantare quando aveva appena 10 anni, e da ragazzo si esibì in vari locali del Queens, uno noto quartiere popolare di New York. Si arruolò poi nell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, prestando servizio in Germania. Torna negli Stati Uniti continuando a esibirsi, fino a quando, nel 1949, incontra il comico Bob Hope, che gli consiglia di americanizzare il suo nome in Tony Bennett.

Il successo è rapidissimo, e nel 1950 già firma con la Columbia Records, che lo sceglie per sostituire Frank Sinatra, il cui contratto sta scadendo. Tony Bennett raggiunge grande celebrità grazie a brani come Because of You, Rags to Riches e I Left My Heart in San Francisco, che diventerà la sua canzone più nota in assoluto. Nel 1956 ha anche un suo proprio programma in tv, il Tony Bennett Show. Negli anni Settanta, dopo il passaggio dalla Columbia Records alla MGM, la sua carriera e la vita personale vanno incontro a una serie di problemi: si esibisce ormai solo nei casinò di Las Vegas, e inizia ad avere problemi di tossicodipendenza (rischai di morire, nel 1979, per una overdose di cocaina). Ma, con l’aiuto del figlio Danny, ritorna a New York e si rimette in sesto, dando una svolta alla sua carriera e tornando infine sotto contratto con la Columbia.

Gli anni Novanta segnano così la sua grande rinascita musicale, grazie a un ritorno di moda dello stile retro della sua musica. Tony Bennett appare così di frequente in televisione (anche in un episodio de I Simpson) o in piccoli cameo al cinema, collaborando con noti cantanti e band, tra cui i Red Hot Chili Peppers e, più di recente, Lady Gaga. Nel 2001 vince anche un Grammy alla carriera. Nel 2012, poi, è protagonista di un grande concerto in Italia al Lucca Summer Festival assieme alla cantante Giorgia, che viene anche trasmesso su Rai 2.

Tony Bennett causa morte

Tony Bennett è morto oggi all’età di 96 anni. Ufficialmente, la causa della morte non è stata resa nota al momento dell’annuncio, ma dal febbraio 2021 si sapeva, grazie alle dichiarazioni della moglie Susan ad AARP The Magazine, che da qualche anno era malato di Alzheimer. Cosa che non gli ha impedito di continuare a esibirsi e produrre nuova musica, vista l’uscita a ottobre dello stesso dell’album Love for Sale, dopo il quale Tony Bennett si era definitivamente ritirato dalle scene.

Valerio Rossari

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.