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Il testo e il significato di Cocktail d’amore, la nuova canzone di Mahmood che ha fatto infuriare Cristiano Malgioglio

Mahmood ha fatto ritorno con Cocktail d’amore, canzone che segue la pubblicazione di Ghettolimpo, ultimo album del cantante nel 2021, e Brividi con cui l’artista ha vinto Sanremo nel 2022 con Blanco. Mancava da un po’, dunque, sulla scena il cantante di Soldi, uno dei talenti più limpidi della musica italiana, che ha regalato un pezzo come al solito molto dolce e intenso, in linea con la sua cifra estetica. Cocktail d’amore è un brano incentrato sulla fine di una relazione, un racconto dal tono malinconico, che passa in rassegna i momenti trascorsi insieme e che esprime ancora la volontà di passare del tempo con la persona amata, anche se la passione si è ormai esaurita. Il brano riunisce ancora una volta Mahmood e Dardust, che insieme hanno segnato pagine importanti della storia recente della musica, e la copertina del singolo porta la firma di Frederik Heyman, protagonista anche dell’ultimo tour di Beyonce.

Cocktail d’amore è un brano molto importante anche perché segna l’inizio di un nuovo capitolo nella carriera di Mahmood. Come anticipato in apertura, il cantante mancava ormai dalle scene da parecchio e, eccezion fatta per Brividi, da ben due anni non pubblicavo canzoni nuove. Un silenzio che si è fatto sentire, ampliato anche dalla cancellazione forzata di alcune date del tour nel 2022, ma che è stato ripagato da un brano di altissimo livello, che ha il compito di spianare la strada al nuovo progetto discografico di Mahmood, in arrivo con tutta probabilità nel 2024, con annesso tour in giro per l’Europa. Se il buongiorno si vede dal mattino, Cocktail d’amore è una canzone che fa davvero ben sperare per i progetti futuri dell’artista vincitore di Sanremo per ben due volte.

Anche prima del suo rilascio si è parlato moltissimo di questo nuovo brano di Mahmood a causa di un attacco frontale operato da Cristiano Malgioglio ai danni del giovane artista. Lo scrittore si è detto estremamente infastidito per la scelta del titolo della nuova vagone di Mahmood, uguale a quello del brano di Stefania Rotolo del 1979, scritto dallo stesso Malgioglio. Quest’ultimo ha trovato fuori luogo la scelta perché Cocktail d’amore è un titolo non banale, che non può essere “ricopiato” e affibbiato a un’altra canzone. Un’aspra critica, che però è sembrata abbastanza forzata, perché al di là della sovrapposizione del titolo, la canzone di Mahmood e quella scritta da Malgioglio non hanno nulla in comune e, in fin dei conti, molte canzoni hanno dei titoli uguali. Polemiche spente sul nascere, comunque, dal successo della canzone di Mahmood, che ha immediatamente colpito per la sua intensità e per il suo solito, altissimo, valore artistico.

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Cocktail d’amore Mahmood: testo

Photo Credits: Image Photo Agency

Perché per stare bene
Ho bisogno di toccare il fondo
Sono un bugiardo se ti faccio vedere che ho tutto sotto controllo
Ma più rido, più mi si fredda il cuore
Dici di stare lontano dalle droghe
Per darti il mio goccio migliore
Ho bisogno di un cocktail d’amore
Ho bisogno di un cocktail d’amore

Volevo
Le ali di Pegaso
Che tu mi capissi quando cadevo giù
Io credevo
Fosse più tenero
Farlo davanti al PC
Se mi amerai fallo così
Stammi bene, mi mancherà
Morire insieme
Tra i laser light
Io ti volevo, volеvo, volevo

Perché per starе bene
Ho bisogno di sfogarmi solo
Non sono il tipo che convive né che ti chiede la mano in cortile
Se c’è freddo ti do la mia giacca
Se ferisci sarò, motherfucker

Volevo
Le ali di Pegaso
Che tu mi capissi quando cadevo giù
Io credevo
Fosse più tenero
Farlo davanti al PC
Se mi amerai fallo così
Stammi bene, mi mancherà
Morire insieme
Tra i laser light
Io ti volevo, volevo, volevo

Non ti conosco ma
Portami sulla torre dorata
Pure in un posto tra
Berlino est e l’acqua salata
Qua sono il più tosto
A darsi ferite per stare bene
Sai, quanto mi costerà
Sentire gli amici da sopra un altro van

Volevo
Le ali di Pegaso
Che tu mi capissi quando cadevo giù
Io credevo
Fosse più tenero
Farlo davanti al PC
Se mi amerai fallo così
Stammi bene, mi mancherà
Morire insieme
Tra i laser light
Io ti volevo (Volevo), volevo (Volevo), volevo (Volevo)

Perché per stare bene
Ho bisogno di toccare il fondo

Danilo Budite

Romano, classe 1995. Una laurea in editoria e scrittura e tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda