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All’Eurovision 2024 ha fatto discutere la cantante della Spagna Nebulossa per il significato della canzone Zorra con insulti nascosti

Sono uno dei nomi che ha fatto più discutere nei mesi scorsi, in Spagna e non solo. I Nebulossa, i vincitori dell’ultimo Festival musicale di Benidorm (vale a dire il corrispettivo iberico del Festival di Sanremo) all’Eurovision 2024 hanno portato un brano dal significato nascosto: “Zorra”. I concorrenti iberici dell’ESC sono un duo formatosi nel 2018 a Ondana, vicino Valencia, e formato dalla cantante María “Mery” Bas e dal tastierista Mark Dasousa. Sono una coppia anche nella vita sentimentale e hanno rispettivamente 56 e 49 anni. Il nome del gruppo, Nebulossa, si rifa alle nebulose, ed è stato scelto dopo una visita all’osservatorio astronomico di Rialp, in Catalogna; la doppia “s” è invece un tratto tipico del dialetto valenciano. Nel 2021 è uscito il loro primo album di studio, Poliédrica de mí, ma devono la fama soprattutto al brano con cui hanno vinto al Benidorm e si presenteranno all’Eurovision Song Contest. Si intitola Zorra, che in spagnolo indica letteralmente la femmina della volpe (non a caso Zorro, celebre eroe popolare, significa proprio “volpe” al maschile). La canzone dei Nebulossa ha sollevato subito grandi polemiche, anche perché Zorra, nel gergo spagnolo, è un termine scurrile per dire “prostituta” ed è spesso usato come insulto generico verso le donne. Per questo motivo, la canzone è stata accusata di avere un contenuto offensivo e misogino, anche perché la parola “zorra” viene ripetuta 45 volte nel testo. Polemiche che non hanno risparmiato nemmeno l’Italia, dove contro la canzone spagnola si è schierato anche Cristiano Malgioglio, che ha definito il brano dei Nebulossa “brutto”, al di là del suo contenuto e del suo testo.

Zorra il significato LGBTQ+ di cui nessuno parla

Mery Bas, la cantante dei Nebulossa, ha spiegato che invece il senso della canzone è proprio l’opposto: denuncia come questo insulto sia generalmente utilizzato contro le donne, e ha detto che lei stessa se lo è sentito ripetere spesso nel corso della sua vita. Secondo il duo, la canzone che hanno portato all’Eurovision è un modo “trasformare quella parola in qualcosa di bello”, e una specie di “terapia”. Zorra racconta del sentimento di umiliazione che molte donne avvertono nelle relazioni tossiche, in cui spesso si sentono insultate in questo modo per ogni loro comportamento. Mark Dasousa ha aggiunto che la canzone del duo spagnolo lancia un messaggio femminista, ma anche di tolleranza e rispetto in un senso più ampio. Mary Bas, la cantante dei Nebulossa, ha inoltre spiegato che Zorra è un omaggio a Manuela Trasobares, artista e politica ma soprattutto prima consigliera comunale transessuale. Nel video inoltre il duo ha ripreso un look della stessa Trasobares che ha accolto la dedica con grande emozione spiegando che chi non capisce il significato del testo non è aperto mentalmente. Anche durante l’esibizione al Benidorm Fest, i Nebulossa ha omaggiato la donna riferendosi ad un discorso che la stessa politica ha tenuto nel 1997 in cui finì per lanciare il bicchiere per terra e protestò apertamente contro le imposizioni della società.

Valerio Moggia

Nato a Novara nel 1989, è il curatore del blog Pallonate in Faccia, ha scritto per Vice Italia e Rivista Undici, e collabora con la rivista digitale Linea Mediana.