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Giovanni Ciacci è il primo concorrente sieropositivo al mondo del Grande Fratello. Pronto a parlare dell’HIV facendo corretta informazione.

Fin dall’annuncio della sua partecipazione al GF VIP, Giovanni Ciacci ha sottolineato il suo essere pronto a confrontarsi sul tema dell’HIV. La disinformazione è dilagante e genera uno stigma terrificante, che può rendere la vita un inferno. Il megafono del reality show potrebbe aiutare il grande pubblico ad avere le idee più chiare in merito, a partire dal contagio.

È assurdo pensare d’essere rimasti quasi agli anni ’80 in termini di informazione e consapevolezza. Con l’infettivologo Andrea Gori in studio, si affrontare il topic da un punto di vista scientifico. Ogni domanda riceverà una risposta corretta. Che vengano messi da parte i pregiudizi una volta per tutte.

Se è vero che di AIDS non si guarisce, è possibile prevenire l’infezione al 100%, e soprattutto conviverci grazie ai salti in avanti della medicina moderna. Ciò per dire che l’HIV non è più una condanna. Sono svariati i falsi miti e proviamo a sfatarli in breve, descrivendo così com’è vivere da sieropositivo in questa società.

Giovanni Ciacci HIV precedente al Gf Vip

È bene precisare che AIDS e HIV non sono la stessa cosa. Di fatto la sindrome dell’AIDS è causata dal virus dell’HIV, che aggredisce il sistema immunitario e lo rende incapace di far fronte alle infezioni. Non tutte le persone contraggono il virus sviluppano la malattia. Ciò accade solo in assenza di cure adeguate. Con una tempestiva diagnosi e l’assunzione regolare di farmaci si può anche restare soltanto portatori di virus.

La prevenzione da malattie sessualmente trasmissibili è la vera arma per combattere l’AIDS. Fingere che a correre rischi siano solo gli individui dalla vita sessuale promiscua è un pericolo per l’intera comunità. Ci si collega facilmente, da qui, a un altro falso mito, quello del legame esclusivo tra l’AIDS e la comunità omosessuale. Il virus e la sindrome possono colpire chiunque, indipendentemente da età, etnia e orientamento sessuale. La vera popolazione a rischio è quella che non usa il preservativo.

La presenza di Giovanni Ciacci nella casa del Grande Fratello VIP serve soprattutto a chiarire una volta per tutte come contatti quotidiani con sieropositivi non metta a rischio di contagio. La trasmissione avviene solo attraverso sangue, secrezioni, latte materno e sperma. È bene ricordare, infine, come le coppie monogame non siano esclude da rischi. Tutti coloro che praticano sesso dovrebbero sottoporsi regolarmente al test, che è gratuito nelle strutture pubbliche italiane.

Non è la prima volta che si parla di HIV all’interno della casa del Grande Fratello VIP. Nel 2017 si creò un vero e proprio caso con Giulia De Lellis, al tempo concorrente. Coinvolto anche Marco Predolin, che si lasciò andare a considerazioni omofobe. Un discorso relativo soprattutto all’uomo ma anche la reginetta dei social è scivolata in maniera colpevole. Il conduttore (al tempo opinionista) li ha ripresi al tempo in maniera dura.

Predolin è stato eliminato, non per queste parole ma per una bestemmia. Giulia De Lellis si è invece vista nel mirino del web, che ha preteso una reazione netta del conduttore. La ragazza aveva detto che ogni volta che un drogato o un gay le chiedevano una sigaretta, lei era solita lasciargliela per intero, così da evitare rischi: “Sono ipocondriaca”. Al di là del tema dell’HIV, l’influencer si era anche lasciata andare a un’altra considerazione: “Secondo me i figli dei gay diventeranno gay, per la maggior parte”.

Signorini le ha risposto a tono mentre lei provava a giustificarsi, sottolineando l’importanza della libertà d’espressione. Il conduttore le ha però fatto notare come quelle non fossero opinioni, bensì pura e semplice ignoranza: “Se dici che non accetti da me una sigaretta, perché gay, avendo paura di ammalarti, mi stai dando del malato a prescindere. Dal punto di vista della trasmissione, omosessuali ed eterno sono sullo stesso piano. L’HIV non si prende con la saliva”.

Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro