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Nico Fidenco è morto oggi a 89 anni. È il cantante di Legata ad un granello di sabbia che ha fatto la storia della musica: ripercorriamo la carriera

Lutto nel mondo della musica italiana: è morto Nico Fidenco a 89 anni nella sua casa di Roma nella notte. Il cantante di Legata ad un granello di sabbia lascia la moglie Annamaria e la figlia Guendalina dopo una lunga carriera da compositore e cantautore. L’ultima apparizione di Nico Fidenco è stata in tv nel 2021 esattamente un anno fa a Oggi è un altro giorno trasmissione condotta da Serena Bortone su Raiuno. L’artista aveva raccontato la sua carriera e come sono nati i suoi successi, hit estive che sono entrate nella storia della musica italiana. Domenico Colarossi, questo il vero nome di Nico Fidenco, è considerato infatti l’artista che ha dato vita ai cosiddetti tormentoni estivi. Nell’ultima intervista rilasciata al programma del primo pomeriggio di Raiuno, il cantante era apparso in grandissima forma e molto ironico sulla sua età e sugli acciacchi tipici di chi ha superato gli anta. La causa della morte di Nico Fidenco non è stata resa nota ma si può dedurre dalle sue parole nel salotto di Serena Bortone che è morto di vecchiaia perché non ha fatto cenno ad alcuna malattia, anzi ha detto che riusciva a gestire ipertensione e diabete. Anzi l’ultima volta che il cantante è stato in televisione ha anche ironizzato con Memo Remigi sulla loro età e sul fatto che a differenza del collega non avrebbe mai partecipato a Ballando con le Stelle perché non ce la faceva più “a zompettare”.

Nico Fidenco chi è

Nico Fidenco è il nome d’arte di Domenico Colarossi, nato a Roma il 24 gennaio del 1933. Nella prima fase della vita del futuro cantautore si sanno poche ma interessanti notizie. Da bambino si trasferì da Roma ad Asmara dove rimase fino a quattro anni dopo la fine della Grande Guerra. La sua grande passione era la musica a tal punto che in maniera geniale ha inventato il concetto di canzone da ascoltare sotto l’ombrellone. Nico Fidenco diventa famoso nei primi anni Sessanta grazie alla composizione di diverse colonne sonore di film di successo al cinema. L’esordio è con What a Sky per la pellicola I delfini. Proprio dalla Bortone ha raccontato che a contendersi l’esecuzione di questo brano erano stati lui e Little Tony e che alla fine è stato scelto proprio Nico Fidenco. In seguito ha firmato altre canzoni fino al suo più grande successo per cui è ricordato ancora oggi nel giorno della sua morte dal pubblico italiano Legata ad un granello di sabbia. La canzone è entrata nella storia perché il primo 45 giri a raggiungere il milione di copie vendute. Un successo clamoroso per un brano che inizialmente era stato scartato al Festival di Sanremo 1961 e che poi si trasformò nella fortuna della canzone perché altrimenti sarebbe stata pubblica in inverno. Nico Fidenco ha scritto sia testo e musica insieme a Gianni Marchetti mentre l’arrangiamento è di Luis Enrique Bacalov. Legata ad un granello di sabbia è stata tradotto e lanciata anche nel mercato inglese, francese, sudamericano con i titoli di Little Grain of Sand, Ligada a un granito de arena, Un petit de sable, Tudo bem eu quero.

Dopo il successo di Legata ad un granello di sabbia, la carriera di Nico Fidenco fu inarrestabile. Incise con successo altre canzoni come Con te sulla spiaggia, Come nasce un amore e Goccia di mare. Al Festival di Sanremo 1967, noto per la morte di Luigi Tenco, partecipò con la canzone Ma piano (per non svegliarti) accanto a Cher ma non arrivò in finale. Successivamente lasciò pian piano la musica pop per dedicarsi alle colonne sonore così come aveva fatto ad inizio carriera. Negli anni Ottanta acquisì ulteriormente popolarità grazie a numerosi sigle di cartoni animati giapponesi in particolare Don Chuck Castoro. Per dieci anni ha poi fatto parte dei Super 4 con Jimmy Fontana, Gianni Meccia e Riccardo Del Turco. Una curiosità che riguarda la discografia di Nico Fidenco è la rarità dei suoi album perché nel corso della carriera ha cambiato spesso etichetta e le sue produzioni sono oggetto di collezionismo tra gli appassionati di musica.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno