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Balbo Inter firma – L’ex attaccante argentino rivela la motivazione, piuttosto singolare, per cui fu rifiutato dall’Inter.

Abel Balbo, validissimo attaccante argentino all’opera soprattutto negli anni ’90, è abbastanza conosciuto in Italia. Nel nostro Paese Balbo ha infatti vestito le maglie di Udinese, Parma, Fiorentina e Roma, segnando tantissimi gol e sviluppando la sua carriera tra lo stivale e l’Argentina. C’è stata però un’altra squadra che avrebbe potuto accogliere Balbo, ovviamente italiana: parliamo dell’Inter, che sotto la presidenza Pellegrini stava acquistando il calciatore. All’improvviso, però, l’argentino fu scartato e la sua storia calcistica si sviluppò in maniera differente ma comunque molto fruttuosa.
A distanza di anni dall’accaduto, lo stesso Abel Balbo ha svelato ai microfoni di Premium Sport il perché di quella decisione da parte del club nerazzurro. Una scelta strana, anche perché l’ex attaccante veniva considerato da più parti un giocatore di grande livello. E infatti non fu per via delle sue caratteristiche tecniche che l’Inter lo scartò, bensì per una motivazione molto più “burocratica” e all’apparenza singolare.

La firma della disfatta

Ho firmato male e mi hanno scartato“, spiega Balbo. “C’era la moglie del Presidente Pellegrini che controllava le firme. Io sono andato a pranzare a casa del Presidente, dove poi ho firmato un foglio. Però poi mi hanno scartato per un altro ragazzo”. Una scelta che a tratti può sembrare incredibile. Lo stesso Balbo, però, spiega di aver imparato da quell’errore, che paradossalmente rischiava di costargli la carriera. “Da quel momento in poi ho cambiato firma”, ha rivelato.

I numeri della carriera

Abel Balbo è riconosciuto come una punta molto prolifica. Durante i suoi anni da calciatore ha segnato 171 gol in 392 incontri ufficiali con le maglie di club. A queste reti vanno aggiunte le 11 siglate con la casacca dell’Albiceleste, con la quale ha conquistato un terzo posto nella Copa America 1989 e un secondo posto al Mondiale italiano del 1990. L’argentino ha tentato anche la carriera da allenatore: le esperienze con Treviso e Arezzo non sono però risultate felici.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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