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La Juventus si coccola il suo gioiellino Moise Kean e punta dritto al contratto da professionista. Il giovanissimo attaccante bianconero classe 2000 ha già frantumato un paio di record, ed ora la dirigenza juventina è al lavoro per blindarlo e trattenere il ragazzo per evitare assalti tipici da follie di calciomercato. Con il ragazzo ancora minorenne c’è bisogno del consenso dei genitori per l’accordo definitivo tra le parti. È lo stesso padre di Kean, ai microfoni di Tuttosport, a lanciare l’allarme rinnovo: “La Juventus ha proposto un contratto da 700 mila euro all’anno per mio figlio. Però in passato, quando su richiesta del club ho impedito che Raiola portasse Moise in Inghilterra, mi era stato promesso un aiuto per tornare in Africa. In Costa d’Avorio possiedo parecchi ettari di terreno che vorrei avviare alla coltivazione di riso e mais. Io sono un agronomo, ho lavorato nelle risaie vercellesi, ho chiesto che mi fosse dato del materiale agricolo. ‘Non ci sono problemi’ era stata la risposta, però l’altro giorno di fronte alle mie rimostranze l’avvocato della Juve mi ha comunicato che il contratto era stato revocato. Le mie richieste erano fuori budget”.

Kean a rischio e la frecciata a Raiola

Il padre di Kean ha concluso sul contratto del figlio, senza dimenticare due parole per Mino Raiola: “La Juventus rischia davvero di perderlo a zero euro se non si firma prima di febbraio il contratto. A proposito di firme, Raiola dice che è il procuratore di mio figlio, ma io non gli ho mai dato la procura… Anzi, se fosse dipeso da me avrei scelto un altro agente che seguisse Moise”. Dopo la questione Donnarumma e la rottura con il Milan, un altro caso da risolvere per il procuratore originario di Nocera Inferiore. Il mondo del calcio sembra quasi ribellarsi al suo potere. Senza dimenticare Zlatan Ibrahimovic, libero dal Manchester United e ancora a caccia di un contratto per la prossima stagione. 

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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