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Il richiamo di Napoli per un argentino è più forte dei 14 mila km che separano le due città. Il ponte socio-calcistico creato da Diego Armando Maradona trentatré anni fa è ancora solidissimo e tanti argentini che all’epoca puntavano la sveglia per seguire le vicende del Pelusa e degli azzurri lo ricordano ancora con affetto. Tra di loro vi è Omar Rulli, padre di Geronimo, attuale portiere della Real Sociedad che è entrato nel mirino del Napoli in questa sessione di calciomercato. La suggestione è forte e, anche se il suo ruolo di padre, diverso da quello di agente, non gli permette di sbilanciarsi, nella voce di Omar si percepisce una certa emozione nell’accostamento del suo Gero all’azzurro vestito un tempo da Diego: “Per lui giocare nel Napoli sarebbe stupendo. Tutti noi argentini sappiamo cosa vuol dire vestire quella maglia e difenderla in uno stadio come il San Paolo. Ma Gero vuole giocare titolare, perché l’anno prossimo c’è il mondiale e non so come potrebbe andare a finire se dovesse contendersi la maglia da titolare con Reina”. Parole di cuore ma anche di cervello, quelle di Omar, che ammette che per ora di concreto non c’è nulla e che il destino di suo figlio è nelle mani del suo agente Facundo Fraga, che però non è il solo a stare dietro al portierone argentino.

Geronimo Rulli, amicizie ‘azzurre’ tra Galletti e Duvan Zapata

Perché se Fraga è il procuratore ufficiale di Rulli il suo “consigliere e amico di famiglia” come lo definisce Omar è Luciano Galletti, che nel Napoli ha giocato e conosce Omar e Geronimo da sempre, visto che ha giocato nell’Estudiantes La Plata, la squadra dove il portiere ha messo per la prima volta i guanti da professionista. E l’ex azzurro, che in molti ricorderanno per il suo importantissimo gol al Cosenza nella stagione 1999-2000, quella dell’ultima risalita in A prima del fallimento, non è l’unico vincolo di Rulli con il club partenopeo. “Gero è molto amico di Duvan Zapata, che l’ha portato un paio di volte al San Paolo a vedere il Napoli” continua Omar, che ricorda che suo figlio si è già recato due volte a Fuorigrotta, una sicuramente in occasione di quel funesto Napoli – Arsenal terminato con le lacrime di Higuain e con l’attaccante colombiano a masticare amaro in panchina. Il portiere argentino è dunque ben consapevole di quanto sarà grande la sfida dal punto di vista psicologico nel caso in cui dovesse indossare la maglia numero 1 azzurra. Eppure non è la responsabilità di mettersi sulle spalle le curve del San Paolo a far vacillare Rulli, quanto l’attuale mancanza di certezze. Il portiere argentino, sul quale ogni estate, entro il 30 giugno, il Manchester City può effettuare l’acquisto del cartellino per soli 14 milioni, è intenzionato a giocare da titolare, cosa che il Napoli non potrà garantirgli nel caso in cui si risolva la grana Reina. Di pochi giorni fa è infatti il rifiuto da parte di Rulli di integrare la rosa della squadra di Guardiola: “Dopo l’acquisto di Ederson, Gero è stato chiaro con il City. Il suo obiettivo è quello di essere titolare perché tra un anno vuole andare al mondiale, e fare da portiere della FA Cup, come gli hanno promesso, non gli basta”. Ecco dunque che, prima di qualsiasi vera mossa dal punto di vista economico, Giuntoli e De Laurentiis farebbero bene a decidere quanto prima su chi puntare realmente in porta.

Rulli, una bella scommessa per il Napoli

Reina compirà 35 anni a breve, mentre Rulli ne ha dieci in meno, una buona esperienza alle spalle e una reattività tra i pali fuori discussione. Inoltre, stiamo parlando del secondo portiere della Liga per passaggi riusciti, dopo ter Stegen. Da lui partono molte delle azioni fluide della Real di Eusebio, uno scuola Barça. Perché dunque non puntare su di lui in azzurro? L’ostacolo della lingua non può essere un deterrente reale. La sensazione è che con un’offerta neanche troppo alta e la garanzia del posto da titolare il giovane argentino sarebbe entusiasta di calcare il San Paolo. E, chissà, magari anche di tornare prima dalle vacanze, la cui fine è fissata il 12 luglio. Nel frattempo, l’affitto della casa che aveva a San Sebastián è stato disdetto. Un segnale. Forse minimo. Ma pur sempre un segnale.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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