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Il Milan è uscito pesantemente sconfitto dal match dell’Olimpico contro una Lazio che ha dominato, seppur per non tutta la partita, il controllo della gara. Da quando Inzaghi Simone si è accasato a Formello la Lazio è  diventata una delle squadre più temibili d’Italia, con un potenziale offensivo interessante, una caterva di ottimi e prosperosi talenti, una difesa solida e collaudata. Non sarà il calcio più bello del campionato ma quello espresso da Immobile e co è decisamente un gioco di alto livello: cinismo e occupazione ottimale degli spazi insieme a una buona dose di contropiedismo.

Lazio-Milan: i meriti di Inzaghi

La partita è iniziata con un Milan molto più aggressivo e determinato, eppure come poi si legge dal risultato i padroni di casa hanno strapazzato gli ospiti. I nervi tesi di alcuni giocatori del Milan nel finale sono le colate di lava che escono dal vulcano emotivo dei rossoneri, impacciati e offuscati per tutto il match. Ma non è solo “colpa” del Milan la vittoria della Lazio, anzi proprio Inzaghi ha permesso alla sua squadra di portare gli ospiti a un’affannosa manovra offensiva. I biancocelesti non hanno giocato una partita perfetta ma il cinismo di un centrocampo vigile e concentrato, unito alla splendida forma di Immobile, ora miglior centravanti italiano, hanno permesso alla Lazio di segnare quattro gol e a issare un bottino di 7 punti in tre gare. Privo del ceduto Keità e del suo sostituto Nani, non ancora al meglio, Inzaghi si è affidato a una delle rivelazioni dell’inizio di campionato biancoceleste, quel Luis Alberto che a Liverpool, sulle orme di Suso, non era riuscito a farsi notare. Al di là dell’episodio del rigore che ha aperto la festa del gol dei locali la rete dello spagnolo è decisamente importante per l’incremento della fiducia dei laziali, poco prima ancora sulle spine per gli attacchi rossoneri. La Lazio ha chiuso ogni spazio in difesa una volta sicura del vantaggio, tant’è che il quarto gol è arrivato in maniera quasi inaspettata. Inzaghi si era preparato a un secondo tempo in cui il Milan avrebbe dovuto assaltare il fortino di Strakosha ma il meccanismo difesa-contropiede di Inzaghi ha funzionato benissimo, portando i padroni di casa, appunto, al quarto gol. Il Milan è sembrato orfano di un riferimento offensivo grazie alla sontuosa prova dei rocciosi De Vrij e Bastos, che coperti ottimamente da due “soldatini” come Lulic e Basta si sono esaltati nel gioco aereo.

La calma è la virtù dei forti

La Lazio ha semplicemente aspettato, non ha fatto altro che attendere i rossoneri con una linea bassa e interamente a difesa dell’area, epicentro catalizzatore dei pericoli offensivi del Milan: Cutrone ha impaurito le difese avversarie approfittandosi di palloni morti dentro l’area. Inzaghi ha così deciso di bloccare le offensive laterali rossonere per evitare i cross, e non è un caso che Suso sia apparso in difficoltà quando abitualmente nell’uno contro uno si è sempre dimostrato brillante. Alla fine i biancocelesti hanno soltanto atteso che il Milan trovasse una soluzione sbagliata nel lento giro palla sulla trequarti per poi partire in contropiede con Immobile, situazione poi realmente avvenuta all’84’ quando il napoletano supera Bonucci e poi conclude erroneamente. Per il resto grande prova di maturità anche sul 4-1 quando il Milan aveva dimostrato per qualche minuto di poter rientrare in partita e raggiungere i biancocelesti: il blocco difensivo non si è mosso di un millimetro e la squadra è rimasta calma e cauta. Complimenti a Inzaghi e alla sua maniacale preparazione della partita, che seppur caratterizzata da un Milan opaco e irriconoscibile ha eletto la Lazio una grande protagonista della Serie A.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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