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Napoli-Manchester City ha espresso certamente dei verdetti importanti. In primis, la qualificazione degli inglesi agli ottavi di Champions League con ben due turni d’anticipo. Ma anche le difficoltà che il Napoli dovrà affrontare nel raggruppamento, oltre che l’infortunio di Ghoulam. Sicuramente due protagonisti della gara, almeno in termini statistici, sono stati Maurizio Sarri e Sergio Aguero. Sia il tecnico azzurro che l’attaccante argentino hanno infatti messo a segno dei record ieri sera. Ma se Aguero sorride per il suo primato, Sarri certamente non può fare altrimenti.

Aguero e Sarri, due primati da testa-coda

Con il gol, a conti fatti decisivo, siglato nel secondo tempo di ieri El Kun è diventato il più grande marcatore nella storia del Manchester City: quella contro il Napoli è stata infatti la rete numero 178 dell’avventura inglese di Aguero, che ha staccato di un gol lo storico primatista Eric Brook, ormai fermo a quota 177. Nonostante gli infortuni e il rapporto non proprio idilliaco con Guardiola, Aguero resta dunque importante per il City e anzi, adesso rappresenta a maggior ragione un pezzo di storia del club.
Come già accennato, invece, Sarri non può certo gioire del suo primato, perché si tratta di un record statistico negativo: mai il suo Napoli, in tre stagioni, aveva subito 4 reti in una sola partita ufficiale. Un dato che potrebbe essere ritenuto un passo indietro per la fase difensiva azzurra ma che va contestualizzato anche in base all’infortunio di Ghoulam e alla forza dell’avversario affrontato dagli azzurri. Due volti della stessa medaglia: Aguero gioisce, Sarri stavolta piange.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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