Il 4 novembre il Milite Ignoto compie cent’anni. Ripercorriamo la storia e le vicende, legate a una donna di nome Maria Bergamas.
Il 4 novembre 1921 la salma del Milite Ignoto veniva definitivamente sepolta al centro dell’Altare della Patria a Roma, ai piedi della Dea Roma, dopo un viaggio iniziato il 29 ottobre 1921, al termine di quella che venne definita “Il rito di Aquileia”.
Nella Basilica del comune friulano infatti, il 29 ottobre di cento anni fa Maria Bergamas compiva la scelta del Milite Ignoto, unendo nel dolore di una guerra finalmente terminata tutta la nazione.
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Milite Ignoto: una storia di guerra
Maria Bergamas, nata a Gradisca d’Isonzo nel 1867, fu scelta come madre rappresentante di tutte coloro che avevano perso un figlio durante il massacro della Prima Guerra Mondiale, dei quali non erano state restituite le spoglie.
Fu chiamata a scegliere tra undici salme irriconoscibili quella del figlio Antonio, ucciso nella battaglia di Cimone di Marcesina il 16 giugno 1916. Una scelta che andava ad identificare in una salma completamente irriconoscibile l’unione di sentimenti che la grande guerra aveva fatto affiorare in una popolazione piegata sotto il peso delle morti di un’intera generazione.
Il Milite Ignoto diventava quindi il simbolo di tutti quei ragazzi persi e uccisi nel corso della Prima Guerra Mondiale, dei quali non fu possibile celebrare le esequie o commemorare la caduta a causa della impossibilità di recuperare il corpo.
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La Grande Guerra fu infatti il primo conflitto che mise di fronte uomini abituati a guerre lampo e all’arma bianca, con l’evoluzione tecnica di macchine da guerra avanzate e mortali. Un vero e proprio massacro, celebrato come momento di lutto nazionale e collettivo con questa cerimonia.
La selta di Maria Bergamas. Illustrazione di A. Beltrame per La Domenica del Corriere, 1921. pic.twitter.com/QGsGNk1T76
— Patto per la Corona (@ItaMonarchici) October 28, 2021
La storia di Antonio Bergamas
Il Milite Ignoto di conseguenza dovrebbe corrispondere ad Antonio Bergamas, giovane figlio di Maria Bergamas che venne ucciso nella battaglia del Cimone di Marcesina nel giugno del 1916. Dopo aver disertato l’esercito Austro-Ungarico infatti, Antonio aveva scelto la parte dell’irredentismo, combattendo per l’esercito italiano.
Alla sua morte, il suo cadavere era stato tumulato nel cimitero di guerra di Marcesina sull’Altopiano dei Sette Comuni, e nelle sue tasche fu trovato un biglietto che chiedeva di avvisare della sua morte il sindaco di San Giovanni di Manzano, l’unico a conoscenza della sua vera identità.
La sua salma venne dichiarata però dispersa dopo che il cimitero fu colpito da un violento bombardamento nel corso della guerra.
Per questo dunque, fu scelta Maria Bergamas per riconoscere il defunto Antonio, figlio strappato alla madre da una guerra terribile, combattuta con l’ideale della libertà.
Il Milite Ignoto: da Aquileia a Roma
Arriviamo dunque al 28 ottobre 1921, cent’anni fa ad Aquileia. Nella Basilica Patriarcale del comune vennero deposte undici salme di fronte alle quali venne intimato a Maria di scegliere quella del figlio, nonostante lo stato dei corpi.
Maria Bergamas in questo modo avrebbe consacrato quel momento a spirituale morte del Milite Ignoto, termine coniato da D’Annunzio a rappresentare il sacrificio collettivo di 600 mila italiani portati via dalla Grande Guerra.
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Tutta l’Italia fu coinvolta in quella scelta di Maria Bergamas riguardo al Milite Ignoto, un soldato a cui fu concessa la medaglia d’oro per il grande scarifico compiuto in nome della libertà:
“Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria.”
La scelta di Maria Bergamas
Posta davanti alle undici salme, Maria Bergamas iniziò a camminare con il suo velo nero sopra il capo. Passando davanti alla seconda bara poggiò su di essa il velo, e continuò la lugubre marcia.
Giunta in prossimità della decima bara però, si accasciò gridando il nome del figlio, facendo si che la salma venisse scelta per essere identificata come quella del Milite Ignoto.
La figlia di Maria Bergamas successivamente dirà che la madre era orientata per scegliere la ottava o la nona bara, a causa del numero che ricordava la nascita del figlio Antonio. Arrivata davanti alle salme però, Maria dirà alla figlia che si trovò profondamente in imbarazzo, e scelse la decima per far si che il Milite Ignoto fosse davvero un soldato senza identità che non avesse nessun legame con il figlio disperso.
La poesia al Milite Ignoto
Infine, come anticipazione del documentario che questa sera la Rai manderà in onda su Rai 1 alle ore 21.25 dal titolo “La scelta di Maria”, citiamo la poesia di Ruocco dedicata al Milite Ignoto:
Non sappiamo il tuo volto, o Sconosciuto,
non il tuo nome rude di soldato,
è ignoto il luogo che santificato
fu dal tuo sangue quando sei caduto;
ma il tuo viso fu bello e fu divino:
forse un imberbe viso giovinetto…
Lo veggo all’ombra fosca dell’elmetto
sorridere con occhi di bambino.
Fu nostro sangue il sangue tuo vermiglio.
Sei senza nome, ed ogni madre, ignara,
inginocchiata presso la tua bara
singhiozza un nome, il nome di suo figlio;
il nome inciso in tutti i monumenti
e che risuona in tutte le fanfare…
Hai la tua casa in ogni casolare,
ed appartieni a tutti i reggimenti.
Sente ogni madre il suono della voce
nota al suo cuore, eppure tu sei muto..;
e là, sul campo dove sei caduto,
tutte le croci sono la tua croce.
Da quelle tombe un mònito e un saluto
con severo silenzio tu ci porti:
son tutti i cuori dei fratelli morti
chiusi nel cuore tuo, o Sconosciuto!
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