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La concessione del telefono – C’era una volta Vigata, è un film del 2020 basato sull’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Un salto nel passato della sua regione, per esattezza nel 1891.

Dov’è stato girato il film La concessione del telefono? Il genio di Camilleri ha creato Vigata, che non esiste in realtà. Ecco com’è stata ricreata nella Sicilia odierna.

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La concessione del telefono, trama e cast

Pippo Genuardi è un piccolo commerciante di Vigata, noto per essere in mezzo ai guai. Ha conquistato Taninè Schilirò, figlia dell’uomo più ricco del paese. Le nozze, però, non lo appagano fino in fondo. Vuole sempre di più e finisce per richiedere al prefetto una linea telefonica che colleghi la casa del suocero con il suo magazzino.

Invia tre lettere che causano una serie di fraintendimenti. Il prefetto, leggendo le lettere ricche di inesattezze, convince lo Stato che Pippo sia un pericoloso agitatore delle masse. Don Lollò, mafioso locale, inizia a credere che lui sia una spia delle forze dell’ordine, incaricato di incastrarlo. Una serie di eventi che continua a intricarsi sotto lo sguardo del questore, giunto dal nord proprio per controllare Pippo.

Ecco il cast de La concessione del telefono:

  • Alessio Vassallo: Pippo Genuardi
  • Fabrizio Bentivoglio: don Lollò Longhitano
  • Corrado Guzzanti: prefetto Marascianno
  • Thomas Trabacchi: questore Monterchi
  • Federica De Cola: Taniné Schilirò
  • Dajana Roncione: Lillina Lo Re
  • Corrado Fortuna: Sasà La Ferlita
  • Ninni Bruschetta: padre Macaluso
  • Antonio Alveario: Nenè Schilirò

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La concessione del telefono dove è stato girato

La Vigata che viene mostrata ne La concessione del telefono presenta svariate differenze rispetto a quella del Commissario Montalbano. Il tempo sembra essersi fermato in questo luogo, arricchito da architettura barocca. Lo spettatore fa un salto nel 1891 per questa storia tratta dal racconto pubblicato da Camilleri nel 1998.

Per ricreare la fittizia Vigata la produzione ha lavorato tra la provincia di Ragusa e Agrigento, spostandosi in svariati luoghi della Sicilia orientale. È qui che si svolgono anche le indagini del Commissario Montalbano, nella provincia (immaginaria) di Montelusa. Licata posta di fianco a Vigata, due città che hanno segnato la produzione del celebre e compianto romanziere.

La location principale è Porto Empedocle, paese natale di Camilleri. È ben riconoscibile però lo splendido loggiato del Sinatra di Ispica, la cui forma semiellittica arricchisce lo sfondo delle tante inquadrature all’aperto effettuate. Le location sono spesso riproposte negli adattamenti dei suoi racconti, come la Basilica di Santa Maria Maggiore, già vista anche ne La mossa del cavallo.

Vedere questa pellicola fa davvero venire voglia di volare in Sicilia, andando alla scoperta di piazza Fonte Diana di Comiso, magari, così come lo splendido Castello di Donnafugata, nel borgo di Marzamemi. Cast e crew si sono spostati anche a Palermo, in piazza Pretoria, a palazzo Bonocore e nella chiesa di Santa Caterina.

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno