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Felicia Impastato, madre di Peppino Impastato, non ha mai smesso di lottare contro la mafia dopo la morte del figlio.

Scopriamo la storia di Felicia Impastato, madre di Peppino Impastato, che lottò contro la mafia a partire dalla propria famiglia. La donna, dopo averlo pianto, ha iniziato a propria volta una dura battaglia.

Chi era Felicia Impastato

Tale figlio tale madre, verrebbe da dire. Felicia Impastato è divenuta un simbolo della lotta alla mafia, così come lo era suo figlio, in vita e dopo la morte, avvenuta il 9 maggio 1978. Nata a Cinisi, in provincia di Palermo, il 24 maggio 1916, Felicia Impastato è cresciuta in una famiglia di agricoltori. Sua madre era casalinga e suo padre impiegato comunale. Ha trascorso parte della propria esistenza a pretendere giustizia e verità per la morte di suo figlio Peppino Impastato. È morta all’età di 88 anni il 7 dicembre 2004 nella sua città natale per cause naturali.

Felicia Impastato vita privata

Nel 1947 Felicia Bartolotta ha sposato Luigi Impastato. Il marito era un allevatore e i due ebbero un rapporto conflittuale. Dalla loro unione sono nati tre figli: Giuseppe, per tutti Peppino, Giovanni, morto di meningite a soli 3 anni, e Giovanni, terzogenito chiamato come il fratello defunto. Trent’anni di matrimonio, fino alla morte del marito nel 1977, coinvolto in un presunto incidente. Da quel giorno non ha mai smesso di difendere il suo Peppino dalla criminalità organizzata. Nel 1978 la mafia lo uccide e lei prosegue la lotta. Ha aperto le porte di casa a chiunque volesse ascoltare la verità, sensibilizzando l’opinione pubblica su temi come l’omertà e la corruzione.

La sua abitazione è divenuta una casa memoria dopo il suo decesso. Felicia Impastato ha raccontato la sua vita in un libro, La mafia in casa mia, nel quale ha condiviso la propria storia di donna divisa tra marito mafioso e figlio schierato contro la malavita. È apparsa nel film I cento passi, dedicato a Peppino Impastato, ed è stata a sua volta ritratta in un film che porta il suo nome da Lunetta Savino.

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Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro