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The Witches è il film più polemico di Anne Hathaway. All’uscita del trailer si scatenò una bufera di commenti negativi. Ecco perché.

Anne Hathaway, mortificata, si scusò pubblicamente per un dettaglio non di poco conto del suo The Witches, film fantasy, horror e d’avventura del 2020, adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Roald Dahl.

The Witches polemica

The Witches è un film del 2020 di Robert Zemeckis. La critica non si disse entusiasta del progetto e a ciò si aggiunge una spietata polemica relativa alla rappresentazione del personaggio di Anne Hathaway, la Grande Strega Suprema. Si è infatti deciso di darle delle mani composte da sole tre dita. Un’aggiunta rispetto alla descrizione del libro di Dahl, ritenuta offensiva da diverse personalità affette da tale disabilità.

Il concetto di base era molto semplice: il mondo vede già questa menomazione come terrificante. Realizzare un film che la renda mostruosa e caratterizzante di un personaggio horror, quando non ve ne è bisogno, è offensivo.

Ecco le parole del comico Alex Brooker: “Mi pare evidente che il messaggio lanciato sia quello di dover avere paura delle persone con tre dita. Molti adulti e bambini sono così e non cè bisogno dir afforzare lo stigma”.

Ecco invece il pensiero dell’attrice Grace Mandeville: “I bambini guarderanno questo film e poi alcuni di loro avranno paura della gente con menomazioni agli arti ed ectrodattilia. Pensavo stessimo facendo passi avanti in questa industria. Ancora una volta però cicatrici e disabilità sono servite per render spaventoso un personaggio cattivo”.

 

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The Witches: le scuse di Anne Hathaway

Anne Hathaway, protagonista di The Witches, interprete della Grande Strega Suprema, si è scusata pubblicamente. Trovate qui il suo post originale, di cui vi riportiamo un passaggio: “Devo a tutti voi le mie scuse per il dolore provocato. Mi dispiace e voglio rivolgere le mie scuse soprattutto ai bambini con disabilità agli arti. Ora so di più e prometto che farà di più. Mi spiace aver deluso voi e le vostre famiglie”.

Luca Incoronato

Giornalista pubblicista, orgoglioso classe '89. Mai avuto alternative alla scrittura, dalle poesie d'amore su commissione in terza elementare al copywriting. Appassionato di cinema e serie TV, pare io sia riuscito a farne un lavoro