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Reborn dolls quali problemi sorgono per le mamme nel loro rapporto con le bambole che emulano i neonati veri.

Uno dei temi più controversi su cui ci si può imbattere in rete e non solo è quello delle Reborn dolls. Il fenomeno, illustrato nel documentario di Real Time Lonely Dolls, consiste nel creare delle bambole che somigliano in maniera impressionante a bambini veri. Questa tecnica, chiamata reborning, è nata in America sul finire degli anni ’80 e ha cominciato a prendere piede con la diffusione di internet negli anni 2000, arrivando a espandersi in tutto il mondo nell’ultimo decennio.

Oggi le Reborn dolls sono diffusissime, ci sono aziende che le creano, c’è tutto un mercato dietro a questo fenomeno e ci sono ancora delle ragioni per la loro diffusione. Tra quese ci sono gli scopi terapeutici, perché le bambole reborn possono essere utilizzate nei corsi propedeutici al parto oppure possono aiutare a superare dei problemi psichici. Vengono spesso impiegate come supporto per persone con ritardi cognitivi, ma anche con donne che hanno problematiche legate alla maternità. Quest’ultimo aspetto, però, ha creato molte controversie.

Reborn dolls: i problemi delle mamme

Accanto al fenomeno delle bambole reborn si è creato anche quello delle mamme reborn, ovvero le donne che hanno iniziato a prendersi cura di una Reborn dolls come fosse suo figlio. Inizialmente questo fenomeno è stato visto di buon occhio, un’opportunità sia per fare pratica che per affrontare eventuali problematiche legate alla maternità, come l’impossibilità di procreare o la perdita di un figlio. Tuttavia, sono emersi anche presto dei problemi leagti a questa situazione.

Diversi psicologi, soprattutto oltreoceano, hanno iniziato a interessarsi alle mamme reborn, constatando come accanto ai benefici dell’impiego delle Reborn dolls emergessero anche nuove problematiche. In molte donne infatti si è verificato un distacco dalla realtà, fino all’incapacità di riconoscere che la bambola non è vera, ma un semplice oggetto. Va da sé che la bambola reborn non cresca come fanno i bambini veri e quindi accudire una di queste bambole senza la percezione della sua non umanità ha portato spesso a un distacco estremo dalla realtà, con molte mamme reborn che sono rimaste intrappolate nel loro “universo” senza tempo, con un figlio finto che non crescerà mai.

Accanto agli scopi terapeutici, dunque, sono sorti anche degli allarmi per la salute mentale delle donne che entrano a contatto con queste bambole. Il tema è molto delicato, anche perché il commercio di queste bambole è largamente incontrollato, si sviluppa molto su internet e causa parecchie preoccupazioni. Le Reborn dolls hanno indubbiamente mostrato i loro lati positivi, come ad esempio nella Doll Therapy con le persone malate di Alzheimer, ma anche i loro lati inquietanti, con molte mamme reborn che hanno completamente perso contatto con la realtà e hanno visto precipitare la loro salute mentale.

Danilo Budite

Romano, classe 1995. Una laurea in editoria e scrittura e tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda